A 20 anni dall’invasione Usa in Iraq, voci di delusione a Baghdad

Alcuni residenti: "Speravamo di migliorare, niente è stato fatto"

MAR 20, 2023 -

Baghdad, 20 mar. (askanews) – Gli abitanti del quartiere Karrada a Baghdad esprimono la loro delusione, mentre l’Iraq celebra nella più grande discrezione i 20 anni dall’invasione americana e la caduta di Saddam Hussein, eventi che segnarono una successione di sanguinosi conflitti.

“Considero la parola ‘democrazia’ come eretica, perché la maggior parte di noi – spiega Mohamed Abbas, ingegnere – non sa cos’è la democrazia. Per alcuni la democrazia è un mezzo per arrivare alla libertà e la utilizzano come pretesto per fare ciò che vogliono. La maggior parte delle persone non capisce il senso di questa parola”.

La corruzione nel settore della sanità e nei servizi pubblici è sempre presente, aggiunge, sottolineando che la situazione “va di male in peggio”.

“Da 20 anni, non è stato fatto niente in Iraq – si lamenta il proprietario di un ristorante, Abou Ali – dall’asfalto delle strade alle costruzioni… Niente è stato fatto in Iraq”.

“Secondo me, questo regime è migliore. Almeno abbiamo un po’ di democrazia e libertà, le cose sono cambiate e anche i tempi sono cambiati”, aggiunge.

“Siamo stati felici quando è caduto il vecchio regime – racconta questo lavoratore iracheno, Mouhammad Askari – perché allora credevamo che ciò avrebbe permesso all’Iraq di migliorare perché eravamo su una strada di distruzione e siamo stati colpiti”. “Niente è stato fatto e la situazione si è aggravata – conclude l’attore iracheno in pensione, Adnan Chalach, 78 anni – la democrazia qui è fiction, niente è reale”.