Cina, ancora arresti per le proteste anti-restrizioni Covid

La rigida politica Zero Covid non sembra più essere tollerata

NOV 28, 2022 -

Pechino, 28 nov. (askanews) – Prosegue l’ondata di arresti in seguito alle proteste contro la politica zero-Covid del governo cinese. Le nuove restrizioni imposte per contenere i contagi hanno portato all’aumento delle proteste di massa in tutto il paese. La rigida politica Zero Covid che costringe larghe fette di popolazione a lockdown improvvisi, estesi e prolungati oltre che a test di massa, non sembra più essere tollerata dalla popolazione. Una protesta che – secondo gli osservatori e i giornalisti internazionali – sta assumendo talvolta toni di critica nei confronti del Partito comunista e anche del leader Xi Jinping.

Migliaia di persone sono scese all’alba di oggi in piazza a Shanghai e a Pechino in una protesta mai così partecipata.

La rabbia pubblica è aumentata dopo che un incendio si è verificato in un edificio residenziale a Urumqi, la capitale della regione autonoma uigura dello Xinjiang, uccidendo 10 persone il 24 novembre. Molte persone hanno espresso l’opinione che le morti avrebbero potuto essere evitate se il governo non avesse imposto restrizioni per il Covid sul complesso residenziale. Le autorità regionali hanno avviato un’indagine approfondita sull’incendio mortale e hanno promesso di consegnare alla giustizia coloro che sono sospettati di inadempienza.