Oculisti, Congresso Soi: la politica ascolti le nostre sfide

Bilancio positivo per il 101esimo summit chiuso a Roma

NOV 21, 2022 -

Roma, 22 nov. (askanews) – Quattro giorni di confronto per fare il punto sull’oculistica di oggi e sulle sfide che attendono. Si è chiuso il 101esimo Congresso Nazionale della Società Oftalmologica Italiana (SOI), vetrina per discutere di chirurgia rifrattiva del cristallino, glaucoma, maculopatia, oftalmologia pediatrica, traumatologia oculare, tecniche innovative, aspetti medico-legali.

“Siamo riusciti ad attenzionare e a ricevere ascolto dai decisori, dalla politica sui nostri argomenti principali – sottolinea il presidente Soi, Matteo Piovella – la rivoluzione della chirurgia della cataratta che ha triplicato i vantaggi dei pazienti ma che purtroppo è rimasta al box perché non può essere a vantaggio di tutti, come necessariamente è. Pensiamo al fatto di poter correggere tutti i difetti di vista, compresa la problematica della lettura da vicino. Sicuramente abbiamo ancora da lavorare per la terapia intravitreale, quella malattia della circolazione della retina legata all’età che mette le persone nelle condizioni di non poter leggere un estratto conto bancario. Poi abbiamo il glaucoma e i nostri cavalli di battaglia e soprattutto l’attenzione nei confronti dei bambini che dobbiamo sempre sostenere con una cura adeguata fatta da medici oculisti”.

Occasione, quella del Congresso Soi, per presentare anche le novità tecnologiche del settore. “L’esperienza ci ha ancora dimostrato – prosegue Piovella – che siamo andati in un ospedale pubblico per dare il sostegno sulla difficoltà di accesso a queste nuove tecnologie, nuovi device, nuova organizzazione che comporta la necessità della presenza al letto del paziente dell’anestesista. Dobbiamo riscontrare che non esiste una operatività di adeguata esperienza, tanto che per i prossimi Congressi ci adopereremo per eseguire questi interventi, fondamentali per diffondere queste informazioni nei centri che hanno l’esperienza e l’adeguatezza per poter fare tutto al cento per cento”.