RemTech, Codice della ricostruzione, le richieste dai territori

A Ferrara esperti e istituzione: nuovo governo dovrà ascoltarci

SET 23, 2022 -

Ferrara, 23 set. (askanews) – La caduta del governo Draghi ha interrotto l’iter per l’approvazione in parlamento del codice per la ricostruzione al quale hanno lavorato per anni i principali protagonisti in tema di emergenza e prevenzione, dalla politica nazionale agli enti locali, dalla Protezione civile ai professionisti della materia. Tutto interrotto, si ricomincia da capo? “Non ce lo possiamo permettere; i territori colpiti da un’alluvione o un terremoto devono avere risposte chiare in tempi rapidi” hanno detto a una voce sola i partecipanti alla Conferenza nazionale sul codice della ricostruzione a RemTech Expo di Ferrara.

“Lo strumento della legge delega è corretto, ha fissato i paletti lungo la strada che dovrà portare alla fase di realizzazione. E lo ha fatto tenendo conto dell’esperienza raccolta sui territori”, ha detto il capo della Protezione civile, in collegamento video. Secondo Fabrizio Curcio rimane però da risolvere il tema della governance.

Dello stesso parere è il commissario per la Ricostruzione 2016, Giovanni Legnini. “Dopo ogni evento catastrofico si emana una legge speciale, l’una diversa dall’altra; quindi nel corso degli anni si è determinata una disparità di trattamento tra territori, tra cittadini, imprese ed enti locali. Non possiamo più permetterci questo. Occorre un quadro organico, sistematico, certo, stabile, capace di far sì che dopo ogni evento si possa partire con le ricostruzioni, questo è l’obiettivo”.

Una testimonianza a Ferrara è arrivata da chi si trova a gestire una crisi o un’emergenza, dal crollo del Ponte Morandi di Genova al sisma nel catanese, dal terremoto in Emilia a quello nell’Italia centrale.

Il deputato della Lega, Tullio Patassini: “Dopo questi anni di attività parlamentare che ci hanno permesso di ripensare il modello di ricostruzione di quei territori, abbiamo finalmente l’opportunità di codificare le buone pratiche realizzate nel codice della ricostruzione che è un progetto partito in diciottesima legislatura che avrà luce, ci auguriamo quanto prima, perché ogni emergenza ha bisogno di essere affrontata con tempestività ma con una visione di lungo periodo”.

Da tutti arriva un auspicio affinché il nuovo esecutivo riapra in fretta il percorso verso l’approvazione della legge delega. “In dieci anni ci siamo dovuti confrontare con otto governi diversi – spiega il sottosegretario dell’Emilia-Romagna, Davide Baruffi – ogni volta che si chiude un dossier e se ne deve riaprire un altro. Abbiamo bisogno di stabilità” anche perché “siamo in una condizione di forte stress sul personale, sulle imprese e abbiamo problemi sempre maggiori per l’approvvigionamento dei materiali e l’aumento dei prezzi”.

Non tutto è perduto: il prossimo governo si metterà sicuramente in ascolto di chi è chiamato a gestire le emergenze, auspica ancora Curcio che invita tutti i partecipanti a RemTech a utilizzare i prossimi due mesi per raccogliere gli elementi migliorativi al codice da presentare al nuovo governo.