Metaverso e futuro delle interazioni, le sfide di Teleperformance

L'esperto lancia "l'empatia aumentata"

LUG 11, 2022 -

Roma, 3 ago. (askanews) – Il metaverso è ormai sulla bocca di tutti, una delle parole più ricercata sul Web. Ma è veramente una novità? Spiega Ottaviano De Cicco, Chief Commercial Officer Teleperformance Italy Group. “Sicuramente ha degli elementi estremamente innovativi, ma per capire il metaverso bisogna guardare a ciò che sta accadendo negli ultimi 25 anni. Stiamo vivendo una trasformazione digitale – sottolinea – che ha cambiato completamente il nostro modo di lavorare, di interagire con gli altri, di fare acquisti. Il metaverso è la prossima grande cosa, dietro l’angolo, che trova le sue radici in questo processo di trasformazione che stiamo vivendo”.

 

“Il metaverso – spiega – è una realtà ibrida che unisce il fisico e il digitale, persistente, con un sistema economico sostenibile e autosufficiente, decentralizzato, dove gli utenti possono creare contenuti e servizi e prodotti. Questo è innovativo per ciò che riguarda la persistenza, la parte dell’economia e la decentralizzazione”.

 

Teleperformance si sta già occupando di come si evolverà l’esperienza dei consumatori nel metaverso. “La tecnologia – afferma Ottaviano De Cicco – è un fattore abilitante. Sicuramente diventerà non rilevante nel corso del tempo perché l’avremo tutti quanti. Quello che invece resterà importante anche nel metaverso sarà avere – che sia un avatar o qualcosa di molto più umano come forma – qualcuno in grado di risolvere i miei problemi, di rispondere a tutte quelle domande che un chatbot piuttosto che l’intelligenza artificiale non saranno in grado di risolvere. L’elemento umano rimarrà quindi rimarrà fondamentale, preponderante, anzi un fattore determinante e competitivo da parte di tutte quelle aziende e tutti quegli interlocutori che sapranno valorizzare l’umano rendendolo aumentato. Se volessimo oggi creare un neologismo, una nuova definizione di quello che sarà il successo dell’interazione all’interno del metaverso potremmo chiamarla empatia aumentata”.