Soft Strategy scommette su Ict, capitale umano e sostenibilità

In cinque anni di attività fatturato più che quintuplicato

GIU 10, 2022 -

Roma, 9 giu. (askanews) – Dodici sedi nell’intero territorio nazionale; un 2021 chiuso in crescita nonostante l’emergenza sanitaria; un gruppo che scommette su nuove tecnologie, capitale umano e sostenibilità. Parliamo di Soft Strategy, che in cinque anni di attività ha quintuplicato il fatturato portandolo da 6 a 32 milioni di euro. Il gruppo, guidato dal nuovo Coo, Emanuele Candela, è composto da due aziende: Soft Strategy e Nethex, di cui Candela è amministratore delegato. A illustrare la mission e i risultati di bilancio del gruppo è lo stesso manager.

“Soft Strategy è un’azienda di consulenza, una società specializzata nella fornitura di servizi professionali alle imprese di medie e grandi dimensioni – dice – soprattutto nei mercati di telecomunicazioni, energia, banche, trasporti e pubblica amministrazione. Nethex è una customer experience compagny, quindi offre alle imprese di medie e grandi dimensioni un supporto a 360 gradi nella gestione del rapporto con i propri clienti, sin dall’acquisizione digitale al ridisegno e automazione dei processi fino all’erogazione dei servizi di customer care. Il gruppo ha chiuso il 2021 con un valore della produzione di oltre 53 milioni di euro, una crescita di più del 12% rispetto all’anno precedente. Siamo molto orgogliosi di questo risultato, che è stato reso possibile da tre fattori fondamentali: un’ampia proposta di servizi di consulenza consolidata negli anni con specifiche soluzioni, grandi competenze in termini di risorse umane e processi di formazione che le qualificano, la creazione di servizi di information technology verticali rivolta all’innovazione e trasformazione digitale dei processi”.

La crescita del gruppo è stata realizzata in maniera organica, senza acquisizioni, ed stato possibile grazie alla mole di formazione messa in campo, spiega Candela. “Le figure professionali disponibili sono sempre più rare in questo momento, come tutti sappiamo – afferma – il nostro settore, strategico per le risorse umane, ha da anni strutturato delle academy per assumere giovani talenti e formarli sulle specifiche aree di competenza. Nell’ultimo anno, oltre il 93% delle nostre persone è stato oggetto di formazione, erogando circa 66 ore di formazione per ogni singolo dipendente, e abbiamo acquisto solo nell’ultimo anno oltre 70 certificazioni specialistiche”.

La sostenibilità è uno degli asset di Soft Strategy, nella ferma convinzione che possa creare valore aggiunto all’interno dell’azienda e verso gli stakeholder. Ancora Candela. “Abbiamo individuato nel capitale umano un patrimonio prezioso e un elemento chiave nella competitività, che poi valorizza il processo formativo – spiega – Soft Strategy ha incrementato le assunzioni nel 2021 di 118 nuovi dipendenti, con un’età di circa 38 anni. Nell’ultimo triennio ci sono state 350 nuove assunzioni con un’attenzione anche alla parità di genere. In questo momento abbiamo il 65% di uomini, il 35% di donne”.

In un’ottica di sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, l’azienda ha scelto di sostenere il modello innovativo Toolkit. “Da quest’anno – aggiunge Candela – abbiamo deciso di investire ulteriormente in iniziative di sviluppo sostenibile e tutela ambientale, cofinanziando questo progetto di Interlife, sostenuto peraltro dalla presidenza del consiglio, che è un’iniziativa per la sicurezza alimentare per bambini e famiglie vulnerabili in India”.

L’azienda investe molto anche sui giovani. In quest’ottica ha creato un centro di competenza per talenti specializzati in data science. Aggiunge Candela. “Punta a supportare le aziende – dichiara – nell’implementazione di un percorso di strumenti per analizzare la grande quantità e mole di dati che le aziende in questo momento hanno a disposizione”.

Il manager svela infine alcuni dei progetti su cui Soft Strategy intende sviluppare il proprio business. “Punteremo molto a investire nelle nuove aree tecnologiche, sia grazie alle competenze attuali che ai centri di specializzazione che abbiamo costituito negli ultimi anni – conclude – lavoreremo molto sul cognitive automation, cioè all’utilizzo sempre più spinto di soluzioni che vedano protagonista l’intelligenza artificiale con le sue declinazioni”.