Uvalde, nonno inconsolabile accusa la polizia: “Dove eravate?”

L'uomo, 78 anni, racconta dettagli terribili e agita un coltello

MAG 31, 2022 -

Roma, 31 mag. (askanews) – Un bisnonno, la cui pro-nipote è stata uccisa nella strage commessa da un 18enne armato in un scuola di Uvalde, in Texas, è inconsolabile e piange mentre rimprovera alcuni agenti di polizia, accusandoli di non avere agito in tempo per salvare la vita alle 19 vittime, 17 delle quali erano bambini. Le autorità del Texas hanno ammesso che almeno 19 poliziotti erano nell’atrio della scuola per almeno un’ora prima di fare irruzione nell’aula e uccidere l’aggressore.

Ruben Mata Montemayor, 78 anni, a una commemorazione improvvisata ha affermato:

“Chi ha fatto casino? E potevano dirmi ‘Oh, abbiamo fatto un errore. Abbiamo preso una decisione sbagliata’. Ma la mia nipotina non tornerà più da me. Non tornerà più indietro da me e continuerà in questo modo. Avremo ancora più bambini a scuola innocenti. Non hanno una pistola nella loro stanza. Hanno i colori a pastello”.

“Quella piccola bambina era uscita e li aveva chiamati. È stata uccisa. L’altra povera piccola bambina. Era alta. Si è buttata il sangue addosso, così lui poteva pensare che fosse morta. Ma non gli altri”.

“Non dovrei bere. Me lo ha detto il dottore. Ma non mi importa se muoio stanotte o domani. E proprio ora, speravmo che questo agente mi sparasse. E mi uccidesse. Perché ora sono coraggiosi, perché non ho una pistola. Ho un coltello, ma non ho una pistola”, ha aggiunto, disperato.

(IMMAGINI FRANCE PRESSE)