La variante Omicron invade l’Europa, il Sudafrica protesta

Desta "preoccupazione" secondo l'Oms, parla il ricercatore EMBL

NOV 27, 2021 -

Roma, 27 nov. (askanews) – Il primo caso di variante Omicron in Europa è stato rilevato in Belgio. Poi le autorità sanitarie olandesi hanno annunciato che 61 persone arrivate all’aeroporto di Amsterdam con due voli dal Sudafrica venerdì 27 novembre sono risultate positive al Covid-19 e si stanno effettuando ulteriori analisi per capire se si tratta della variante.

Due casi collegati sono stati confermati anche nel Regno Unito e sono attualmente in isolamento; un primo caso sospetto della variante che presenta numerose mutazioni è stato individuato in Repubblica Ceca, una donna che rientrava dalla Namibia via Sudafrica e Dubai; altri due casi presunti in Germania.

Moritz Gerstung, ricercatore capo presso il Laboratorio europeo di biologia molecolare (European Molecular Biology Laboratory, Embl) intervistato da France Presse:

“Dovremmo essere preoccupati perché ciò che i nostri colleghi in Sudafrica hanno riferito ieri (venerdì) in una conferenza stampa erano notizie sull’epidemiologia. Sembra che questa nuova variante sia aumentata molto rapidamente nelle ultime tre settimane in Sudafrica e ha sostituito l’attuale variante Delta lì con una velocità che non avevamo visto prima. Per questo è molto probabile che sia davvero una variante molto più trasmissibile”.

La responsabile Oms della gestione dell’epidemia di Covid-19 Maria Van Kerkhove, aveva annunciato che la B.1.1.529, ribattezzata Omicron, è una variante che desta preoccupazione.

La variante è stata segnalata per la prima volta all’Oms dal Sudafrica il 24 novembre. Diversi paesi europei, tra cui Regno Unito e Austria, hanno chiuso i loro confini a 7 paesi africani, tra cui il Sudafrica.

“Pensiamo che alcune reazioni siano ingiustificate, faccio riferimento in modo specifico alla reazione dei paesi in Europa, il Regno Unito e un certo numero di altri paesi. Mi hanno detto che anche un numero di Paesi europei stanno valutando una reazione simile”, ha criticato il ministro sudafricano della Salute, Joe Phaajla.

In precedenza altri casi confermati anche in Israele, una persona che rientrava dal Malawi, in Botswana e a Hong Kong.