Spazio, il ruolo dell’ASI nella missione DART della Nasa

Askanews intervista Barbara Negri dell'Agenzia spaziale italiana

NOV 19, 2021 -

Servizio di Pino Di Feo

Montaggio Alessandro Violante

Roma, 22 nov. (askanews) – Con il lancio del 24 novembre 2021, entra nel vivo la prima missione di difesa planetaria della Nasa DART (Double Asteroid Redirection Test) che ha lo scopo di validare la tecnica di deviazione, tramite impatto, di un asteroide potenzialmente pericoloso per il nostro pianeta.

La destinazione è un asteroide binario: Didymos e il suo satellite Dimorphos; non sono una minaccia reale ma sono abbastanza vicini per fare una prova e verificare gli effetti della deviazione, dopo che la sonda si sarà schiantata sul più piccolo, Dimorphos.

Una missione in cui è coinvolta anche l’Italia grazie all’Asi con il cubesat LICAcube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids) della torinese Argotec.

Askanews ha intervistato in esclusiva Barbara Negri, responsabile del volo umano e strumentazione scientifica dell’Agenzia spaziale italiana.

“È una missione americana – ha spiegato – ma la parte che svolgerà l Italia nella missione DART generale è enorme. Il nostro piccolo cubesat che, apparentemente, è un passeggero insieme con DART, avrà questo ruolo importantissimo di trovarsi lì nel momento dell impatto e di fare una vera e propria cronistoria, testimoniata da immagini con la camera ad alta risoluzione e con l altra camera a largo campo di vista, di quello che succederà nel momento in cui questo impatto cinetico avverrà contro il più piccolo dei due asteroidi del sistema doppio. LICIAcube che è un cubesat evoluto ma dotato di altissima tecnologia, dovrà non solo capire qual è stato il luogo dell impatto, quindi il cratere ma anche analizzare, con immagini, la dispersione delle parti che saranno state colpite. L Agenzia spaziale italiana ha preso al volo questa grandissima opportunità di contribuire a uno dei campi più importanti del nostro futuro che è la Planetary protection; è una vera e propria esercitazione, per capire come si potrà implementare contromisure o, comunque, avere una conoscenza maggiore di quello che può accadere se saremo minacciati da traiettorie di asteroidi e meteoriti pericolose. Quindi è un banco di prova dove appunto l Agenzia spaziale italiana partecipa con la NASA, insieme con l industria italiana e gli enti di ricerca, per svolgere questo compito importantissimo dal punto di vista sia della conoscenza che della capacità di proteggere la nostra Terra”.

Nel 2026 la missione DART sarà seguita dalla missione HERA dell’Esa, anch’essa con un importante coinvolgimento dell’Asi che avrà il compito di verificare, sul posto, che tutto sia andato come sperato.

“LICIAcube – ha concluso Barbara Negri – lascerà in eredità le immagini acquisite nel momento esatto dell impatto e anche l analisi della ‘plume’, importante anche quella, con il residuo di polveri che si libereranno. Quando arriverà HERA, con una strumentazione simile, potrà verificare quanto si è deflessa la luna più piccola rispetto all’asteroide principale e cosa è rimasto di questo impatto. Quindi valuterà non solo i detriti ma anche il sistema stesso, cioé cosa è successo dopo un evento così importante”.