Oliver Stone torna su JFK: “Ci serve un presidente coraggioso”

Al Roma FilmFest le sue ultime fatiche sul presidente assassinato

OTT 20, 2021 -

Roma, 20 ott. (askanews) – John Fitzgerald Kennedy, ossessione di Oliver Stone. Dopo “JFK” pellicola del 1991 il regista statunitense non ha mai smesso di seguire e indagare il mistero dell’assassinio del presidente democratico nel 1963 a Dallas.

E alla festa del Cinema di Roma è venuto a presentare le sue ultime fatiche che illustrano i possibili complotti e le reticenze della CIA. Per Stone, per risolvere i mali degli Stati Uniti servirebbe un presidente coraggioso. Chissà se sarà Joe Biden, irlandese e cattolico come JFK.

“Oggi non ci sarebbe un mistero. Sarebbe stato utile avere un telefono cellulare quel giorno… Ci siamo resi conto che tutto fu strutturato da subito per l’insabbiamento; la commissione Warren prese il controllo delle cose insieme al vicepresidente Lyndon Johnson” ha detto.

Stone ha realizzato un documentario, “JFK revisited, Through The Looking Glass”, che esamina i documenti desecretati a fine anni Novanta, con le voci narranti di Whoopi Goldberg e Donald Sutherland, e con le testimonianze di esperti balistici e giuridici. Il documentario, due ore, è una sintesi del secondo lavoro, quattro puntate, dal titolo “JFK Destiny Betrayed”, il destino tradito; queste narrano anche in dettaglio la politica estera di Kennedy che avrebbe potuto spingere varie entità negli Usa ad ammazzarlo, e analizza il famigerato rapporto della Commissione Warren che sancì ufficialmente la tesi del singolo omicida folle.

“Dopo il primo film, il Congresso finalmente approvò il JKF Act e una Commissione fece un buon lavoro che permise la desecretazione di 60mila documenti nonostante i pochi soldi e gli ostacoli della CIA” dice Stone. “C’è un nuovo presidente, Joseph Biden, è irlandese e cattolico, e speriamo che desecreti i restanti 20mila documenti”.

A Roma, Oliver Stone ha spiegato a lungo tutti i dettagli dell’assassinio che non quadrano, e tutte le fasi di montaggio che ha attraversato il suo documentario. E se Kennedy resta la sua ossessione, non è solo per il mistero: “Da quando Kennedy è stato ucciso, nessuno presidente americano ha potuto scontrarsi con l’esercito e l’industria degli armamenti, né ha potuto sfidare l’intelligence. E’ impossibile tagliare il bilancio della difesa, cresce ogni anno. Ci serve un presidente coraggioso per andare contro questi poteri”.