Lo sguardo sui bambini di “Ora di futuro” per un domani migliore

La scuola dei sogni nell'Osservatorio di Generali e Human Safety

OTT 12, 2021 -

Roma, 12 ott. (askanews) – La mia scuola del futuro ha metà tetto trasparente per guardare che succede in cielo. La mia scuola del futuro ha un’aula delle emozioni…la mia ha una fattoria con maiali, mucche e pulcini… La mia è aperta sempre, anche il pomeriggio e la sera. Sono solo alcuni dei pensieri raccolti tra i 10mila bambini di oltre 5mila classi di terza, quarta e quinta elementare di tutta Italia coinvolti nella terza edizione dell’Osservatorio ‘Ora di futuro’ promosso da Generali Italia e The Human Safety Net.

Un progetto di educazione per i bambini attraverso le scuole e le famiglie e cinque onlus partner, i cui risultati sono stati illustrati in Senato. Marco Sesana è Country manager & Ceo di Generali Italia e global business lines: “Questo è un progetto che è nato tre anni fa, che abbiamo ideato e poi abbiamo finanziato, è un progetto che ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo della società. Per noi la scuola è il centro della società. È da qui che educhiamo i futuri adulti e quindi dobbiamo prestare particolare attenzione a come crescono questi bambini. Noi abbiamo messo a supporto dei bambini una piattaforma nel quale sviluppare i propri progetti, le proprie idee, nel quale imparare e abbiamo supportato tanti centri per le famiglie in difficoltà, ormai sono oltre 15 i centri che supportano famiglie in difficoltà attraverso delle onlus e quindi contribuiamo sia allo sviluppo intellettuale sia alle necessità più pratiche che hanno queste famiglie”.

Un progetto con un doppio binario, dunque, da una parte i bambini delle scuole primarie per stimolarli verso scelte responsabili su salute e benessere, ambiente ed economia: in tre anni sono state coinvolte 11mila classi e 2.500 insegnanti. E dall’altra i 16 centri ‘Ora di futuro’ che supportano famiglie fragili con bimbi da 0 a 6 anni per garantire la continuità educativa e favorire la genitorialità. Ma cosa è emerso dall’analisi del team di pedagogisti? Roberto Benes, coordinatore nazionale di ‘Ora di futuro’. “E’ emerso innanzitutto che i bambini sono ottimisti, questa è una cosa che è trasversale in tutti e tre gli anni di progetto”. “Quest’anno si aspettano che il mondo venga in qualche modo strutturato per loro. Probabilmente questo è dovuto anche all’effetto della pandemia”. “Abbiamo impedito alle classi di interagire insieme, abbiamo costretti i bambini a mettere le mascherine, costretto i bambini a stare a casa, forse questo può averli passivizzati un po’ e questo crea una domanda di grande partecipazione attiva”.

“Il tema di quest’anno era la scuola. I bambini danno sempre molta importanza alla scuola e vedono una scuola come il centro della società, si immaginano una scuola in cui possono passare molto del tempo libero, addirittura fare cose serali o osservatori astronomici”. “Ovviamente si aspettano che siano scuole laboratoriali, molto tecnologiche, in cui poter interagire con il verde, la natura e con gli animali. C’è anche una grande sensibilità verso gli animali e una grande voglia di imparare a relazionarsi con essi”.

Giorgia, fa la quinta elementare in un istituto di Frascati, dove, ci racconta, coltivano frutta e verdura in un orto, sperimentano innesti e il ‘ricavato’ delle vendite torna all’orto. “Noi abbiamo organizzato un’idea per vendere frutta e verdura e dopo averli studiati accuratamente fare anche degli innesti di questi prodotti riutilizzando tutto quello che prendiamo, di soldi, dai prodotti sempre sull’orto e magari spiegare anche ad altre persone, se sono curiose, come fare l’orticello. “I miei nonni hanno un orto, e mi piace stare con loro e coltivare le verdure, è bello insomma”. Ora parte il quarto anno di ‘Ora di futuro’, al via dunque le adesioni delle scuole su oradifuturo.it e weschool.com