A Santa Margherita Ligure il primo G20 delle donne

Appello di Draghi: fare il possibile per difendere le afghane

AGO 27, 2021 -

Roma, 27 ago. (askanews) – “Il G20 deve fare tutto il possibile perché le donne afghane mantengano le loro libertà e i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all’istruzione”. E’ l’accorato appello che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha rivolto al G20, con un messaggio inviato in occasione della prima conferenza sull’empowerment femminile convocata a Santa Margherita Ligure dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.

Al centro della riunione, a cui hanno partecipato i ministri responsabili per le pari opportunità dei paesi del G20 e dei paesi ospiti ma anche rappresentanti di organizzazioni internazionali, del mondo delle imprese, dell’accademia e della società civile, la qualità del lavoro femminile, le politiche di valorizzazione del talento e della leadership delle donne, l’affermazione e la tutela dei loro diritti e il contrasto alla violenza di genere.

Preoccupazione per la situazione delle donne in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani, è stata espressa anche dalla ministra Bonetti.

“In questa giornata non possiamo non volgere la nostra attenzione verso l’Afghanistan, alla popolazione civile e in particolare alla condizione delle donne, delle bambine, delle ragazze. Il rischio di violenze, di abusi e di violazioni dei diritti umani cui l’intera popolazione femminile, di ogni età, si trova ora esposta, richiede una chiara assunzione di responsabilità dei membri del G20 e dell’intera comunità internazionale”.

La ministra ha ricordato che l’Italia ha scelto convintamente per il proprio sviluppo la strada del protagonismo delle donne e che sulla parità di genere è giunto il momento di accelerare a livello globale, favorendo un approccio condiviso sul tema.

“Sono tante le sfide che le donne hanno fronteggiato nella pandemia di Covid-19 e ancora affrontano: quelle sanitarie in primis e quelle causate dal gravare dei carichi di cura familiare in maniera preponderante sul ruolo femminile. Simili sfide chiedono una risposta coordinata in seno al G20”.

Con la pandemia, ha evidenziato Bonetti, si è registrato anche un drammatico aumento dei casi di violenza contro le donne, aggravando un fenomeno che resterà difficile contrastare se non creando condizioni di vera parità. “Per gran parte delle vittime, l’empowerment, anche economico, è la sola possibilità di una via d’uscita dalla violenza”.

Secondo la ministra, in un’ottica post-pandemica, l’empowerment femminile rappresenta anche un’opportunità inedita di sviluppo e di ripartenza sostenibile per tutte e tutti.

“Le donne posseggono in sé la metà delle risorse umane del pianeta, eppure le energie femminili sono il potenziale ancora inespresso, sono le forze non ancora messe in campo nelle nostre società. È a beneficio di tutti che dobbiamo mettere le donne nelle condizioni di diventare protagoniste alla pari”.

E anche le aziende possono dare un grande contributo al raggiungimento della parità di genere.

Paola Mascaro, Chair G20 Empower e presidente dell’associazione di imprese “Valore D”.

“Le aziende possono fare molto dandosi obiettivi concreti. Intanto misurare i risultati e i progressi, poi darsi delle politiche di inclusione che vanno dalle più giovani fino alle donne che stanno nelle stanze dei bottoni e prepararsi alle sfide del futuro e quindi fornire donne di competenze e skill che siano adatte alle nuove sfide”.

In quest’ottica G20 Empower ha lanciato una proposta alle maggiori istituzioni economiche globali. “Noi chiediamo al World Economic Forum e al Fondo Monetario Internazionale di introdurre tra i criteri di misurazione della competitività dei paesi anche il numero di donne in posizioni di leadership. Siccome ormai è comprovato da vari studi e ricerche che più donne nella stanza dei bottoni fanno bene alle imprese e ai loro risultati non vedo perché non introdurre questo criterio”.