IIT, Giovanni Allevi: evviva la ricerca scientifica

Il compositore al G20 dedicato all'intelligenza artificiale

LUG 30, 2021 -

Genova, 30 lug. (askanews) – L intelligenza artificiale non potrà sostituire l’artista nel suo momento creativo, ma la tecnologia e il pensiero scientifico sono fondamentali per lo sviluppo delle persone. Giovanni Allevi, pianista e compositore, interviene così all’incontro dedicato al dialogo tra scienza e società, organizzato – nell ambito degli appuntamenti del G20 – dall’Istituto Italiano di Tecnologia.

Allevi dichiara il suo entusiasmo positivo verso il pensiero e il metodo scientifico, armonizzandolo con una serena conferma della centralità della persona. L’arte – dice – nasce dalle emozioni, delle sofferenze, dal “grido verso l’infinito” lanciato dalla persona: cose che una macchina può aiutare a modulare, riprodurre, ma non “sentire” e quindi creare.

L’incontro “Visioni del futuro. Intelligenza Artificiale e Robotica: dialogo tra scienza e società” ha visto, tra gli altri, gli interventi di religiosi, cosmonauti, uomini delle istituzioni e rappresentati del mondo del lavoro. Ciascuno dalla sua specifica prospettiva ha sottolineato aspettative e domande che è giusto porre alla scienza da una posizione, però, al di sopra di barriere e pregiudizi.

“Il ruolo della scienza è quello di studiare i problemi – ha sottolineato il direttore scientifico dell’Istituto italiano di Tecnologia, Giorgio Metta – quindi di dare il maggior numero possibile di informazioni strutturate e validate dal metodo scientifico. Ma è chiaro che la scienza di per sé non prende decisioni. Per questo è necessario il confronto con tutte le componenti della comunità, per comprendere quale direzione è quella socialmente più utile. Le tecnologie sono neutre, bisogna poi capire con il dialogo come applicarle”.

Una posizione, questa, ribadita anche dalla presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza: “L’idea della scienza chiusa nella Torre d Avorio è stata superata da tempo – ha detto nel corso di un collegamento – Bisogna far sì che la scienza presenti alla politica le evidenze scientifiche e che la politica le sappia usare per il bene dei cittadini”.