Etiopia, l’Onu denuncia lo stop degli aiuti alimentari al Tigray

Allarme Unicef: oltre 100mila bambini a rischio malnutrizione

LUG 30, 2021 -

Roma, 30 lug. (askanews) – L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha chiesto l’apertura di rotte di aiuti vitali nel Tigray, avvertendo che la regione etiope già devastata dalla guerra e minacciata dalla carestia, potrebbe rimanere senza scorte alimentari.

Un convoglio del Programma Alimentare Mondiale (PAM) è stato attaccato lo scorso 18 luglio sull’unico percorso rimasto per la consegna di aiuti, passando per Semera, la capitale della vicina regione di Afar. Quasi 150 camion di cibo e altri rifornimenti sono bloccati lì “in attesa di autorizzazioni di sicurezza”. Una strada diventata vitale dopo che diversi ponti cruciali per il passaggio su altre strade sono stati distrutti a giugno.

“La richiesta molto concreta che stiamo facendo al governo dell’Etiopia – ha spiegato Jens Laerke, viceportavoce dell’ufficio Onu – è che il governo deve permettere alle associazioni umanitarie di portare ulteriori attrezzature di comunicazione e fornire visti a lungo termine per il personale delle ONG. Questo è fondamentale. Abbiamo bisogno di queste cose per operare”.

Serve un passaggio veloce, la situazione sta precipitando, è una catastrofe ha denunciato Tomson Phiri, portavoce del Programma Alimentare Mondiale (PAM)):

“Un convoglio di più di 200 camion è attualmente in viaggio da Semera a Mekelle. Questa però è una goccia nel mare. Abbiamo bisogno di almeno 100 camion al giorno per andare in Tigray se vogliamo avere qualche possibilità di invertire la situazione catastrofica che abbiamo oggi”.

Anche l’Unicef sta raggiungendo le aree del Tigray inaccessibili negli scorsi mesi a causa dell’insicurezza, ma stima che nei prossimi 12 mesi oltre 100.000 bambini potrebbero soffrire di malnutrizione acuta grave, pericolosa per la vita, un aumento di dieci volte rispetto alla media annuale dei casi. I dati delle visite, si denuncia, indicano anche che circa la metà (il 47%) di tutte le donne in gravidanza e che allattano sono fortemente malnutrite.