Aumento sprechi alimentari per il Covid, l’allarme dei produttori

Il dato dalla ricerca Metronomo della Scuola Superiore Sant'Anna

LUG 20, 2021 -

Roma, 20 lug. (askanews) – Un quarto dei produttori agroalimentari del Made in Italy dichiara un aumento significativo degli sprechi a causa della pandemia. E’ quanto emerge dalla ricerca “Metronomo”, commissionata da Metro Italia alla Scuola Superiore Sant’Anna sull’impatto del Covid in tema di sprechi alimentari.

La ricerca, sviluppata con l’obiettivo di stimare quali e quanti sono stati gli sprechi alimentari nel settore del fuori casa, si è concentrata sulla filiera agroalimentare, quindi sui fornitori dell Horeca che, trovandosi con i loro clienti fermi per molto tempo, sono stati costretti a fronteggiare il possibile spreco di alimenti prodotti in eccesso.

Fabio Iraldo, responsabile del team di ricerca “Sustainability Lab” dell Istituto di Management della Scuola Superiore Sant Anna: “La ricerca ha investigato soprattuto l’impatto della pandemia sul tema dello spreco e dai risultati abbiamo ottenuto alcune conferme e alcune indicazioni molto utili per il futuro. La conferma principale è che l’impatto negativo c’è stato non soltanto nei volumi di vendita, soprattutto nelle filiere produttive di chi consumava nei ristoranti e nei bar, ma purtroppo c’è stato un impatto negativo anche nell’incremento dello spreco alimentare che un quarto delle aziende produttrici italiane di quelle filiere ha visto aumentare anche significativamente”.

Marco Cosi, responsabile localismi e ultrafresh per Metro Italia: “Metro ha deciso di partecipare a questa ricerca perché crede in maniera importante nella sostenibilità, è un pilastro strategico della nostra corporate social responsability.

Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge 166/2016, che ha lo scopo di ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera agroalimentare: “La Camera è il luogo dove si è votata la legge 166 nel 2016 che ha portato semplificazioni e agevolazioni fiscali.

La pandemia ha creato sconquasso nella filiera produttiva perché sono cambiate non solo le abitudini di acquisto dei cittadini ma soprattutto nella filiera produttiva del nostro made in italy c’è stato un impatto notevole. Ci avviamo alla ripartenza, è giusto ripartire nella consapevolezza dei numeri e comprendendo quali sono i prodotti che da sempre si sprecano di più: l’ortofrutta e quelli che hanno una vita più breve”.