PA, il ruolo della Scuola Sant’Anna nella formazione Suap

"Migliorare il dialogo tra i soggetti decisori"

GIU 14, 2021 -

Roma, 15 giu. (askanews) – Nato nel 1998 come punto di riferimento nell’interlocuzione con i Comuni, il Suap, Sportello Unico Attività Produttive, si trova in mezzo al guado tra processi di innovazione tecnologica e una macchina della burocrazia che rimane ancora lenta e farraginosa. È un po’ con questo spirito che è nato il percorso di formazione della Scuola Sant’Anna di Pisa su richiesta dell’associazione Sporvic. Dopo circa un anno di attività, la Scuola ha presentato un primo bilancio che ha messo in luce criticità e positività degli sportelli.

Andrea Tenucci, coordinatore del progetto presso l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna: “Abbiamo intervistato numerosissimi attori, non solo all interno dei Comuni coinvolti ma anche Asl, Vigili del Fuoco o Arpat. In generale c’è un forte interesse perché il tema della digitalizzazione e del supporto al cittadino, al professionista che presenta delle pratiche è sicuramente molto sentito”.

Quel che è certo è che digitalizzazione non è sinonimo di semplificazione, e serve di più per migliorare il dialogo tra i tanti soggetti pubblici le cui decisioni hanno ripercussioni sulle attività economiche.

L’assessore della Regione Toscana alle attività produttive Stefano Ciuoffo: “Credo che lo studio che il Sant’Anna ci consegna misuri questo livello attuale, che è avanzato soddisfacente rispetto al passato e a tante attese ma non lo è ancora rispetto ad una pubblica amministrazione che sia rinnovata, competente e più presente a fianco delle imprese”.

Da sottolineare l’approccio metodologico della Scuola Sant’Anna di Pisa che, attraverso laboratori ed un coinvolgimento attivo dei soggetti interessati, va oltre lo schema formativo tradizionale.

Lino Cinquini, dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna: “Anche per noi sono momenti di interazione e di crescita continua nel rapporto tra docente e partecipante, perché appunto si tratta di un’interazione che va oltre il trasferimento di conoscenze tradizionali della formazione”.