“Comedians”, Salvatores e il ruolo della comicità con Ale e Franz

Dal 10 giugno la tragicommedia tratta da Trevor Griffiths

GIU 8, 2021 -

Roma (askanews) – Gabriele Salvatores stupisce ancora e questa volta porta al cinema, dal 10 giugno, una tragicommedia, “Comedians”, da un testo di Trevor Griffiths che mise in scena a metà anni Ottanta al teatro Elfo di Milano. Protagonisti sei aspiranti comici, interpretati da Ale e Franz, Giulio Pranno, Marco Bonadei, Walter Leonardi e Vincenzo Zampa, che guidati dal maestro Natalino Balasso si preparano per la prima esibizione di fronte a un agente in cerca di talenti, impersonato da Christian De Sica. Il film è anche una riflessione sulla comicità, sui limiti verso cui ci si può spingere, sull’originalità, sul lato oscuro dei comici, sul senso stesso della risata.

“Oggi c’è un forte dibattito sulla comicità, su cosa è politicamente corretto, su cosa è politicamente scorretto, c’è un forte dibattito sull’odio, che c’è alla fine, su come usare la rabbia” dice Salvatores.

“Oggi c’è un gran bisogno di visibilità, di essere al centro dell’attenzione. Tutte queste cose, e anche il fatto di aver scoperto nel testo un lato più oscuro, che non avevo visto 30 anni fa, umano dei personaggi, che in qualche modo mi ha affascinato”.

“Comedians” mostra anche il dietro le quinte della comicità, come spiegano Ale e Franz: “Quello che abbiamo vissuto è quello che abbiamo vissuto nella nostra carriera: gli attimi prima di un provino, gli attimi prima di un provino sul palco, il dubbio se le cose sarebbero funzionate, il dubbio su una battuta proprio fino all’ultimo, quindi siamo molto contenti di aver portato in scena un altro aspetto del nostro lavoro che non si può cogliere da casa”.

E alla domanda se la pandemia cambierà in qualche modo la comicità, rispondono: “Forse c’è ancora più voglia di ridere, c’è più desiderio di ricominciare, no? A maggior ragione, adesso che si riparte è bello diventare veicolo per portare un po’ di leggerezza alla gente, quindi diventa quasi una missione nella missione ed è meraviglioso, è un lavoro ancora più bello e più gratificante”.