Spazio, concluso il re-orbiting del satellite italiano Sicral-1

Effettuato dal Centro Interforze Gestione e Controllo Sicral

MAG 12, 2021 -

Vigna di Valle, 12 mag. (askanews) – Si è concluso con successo, nella giornata del 12 maggio 2021, il riposizionamento orbitale (re-orbiting) con la messa in sicurezza del satellite italiano Sicral-1, primo satellite militare italiano per telecomunicazioni, lanciato nel 2001 e giunto alla fine della sua vita operativa.

L’operazione è stata effettuata dal Centro Interforze di Gestione e Controllo Sicral di Vigna di Valle, a nord di Roma, alla presenza del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini accompagnato dal generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal generale di Brigata Aerea Luca Capasso, capo del Comando Operazioni Spaziali dello Stato Maggiore della Difesa.

La dismissione del Sicral-1 era necessaria data l’età del satellite di oltre 20 anni. Il re-orbiting o riposizionamento orbitale prevede di rimuovere il satellite dalla sua orbita geostazionaria originaria, posizionandolo in un’orbita di sicurezza, detta “cimitero”, in modo da evitare possibili interferenze con altri satelliti attivi. L’operazione, caso raro di manovra spaziale condotta interamente da un Comando militare, ha permesso l’innalzamento orbitale del satellite di circa 400 km.

La sigla “Sicral” sta per Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate ed Allarmi; si tratta di un sistema di satelliti geostazionari per telecomunicazioni a supporto delle Forze armate e della Protezione civile in caso di calamità naturali. Il Centro Operativo di Vigna di Valle assicura 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, il servizio di controllo orbitale dei satelliti con 60 militari di tutte le Forze armate, tutti altamente specializzati, sotto la supervisione del Comando delle Operazioni Spaziali (Cos).

Al termine dell’operazione, il ministro Guerini ha partecipato a una riunione durante la quale gli sono state illustrate le capacità del Centro e dei sistemi satellitari per le comunicazioni militari italiani.