Dante 700, il Poeta in Casentino: l’esilio nel Castello di Poppi

Qui scrisse il XXXIII Canto dell'Inferno

MAG 10, 2021 -

Roma, 10 mag. (askanews) – Il Castello di Poppi, dei Conti Guidi, in Casentino (provincia di Arezzo), fu il luogo che ospitò Dante Alighieri durante il suo periodo di esilio. Il busto del Sommo Poeta davanti al Castello testimonia lo stretto legame con la valle aretina. E’ qui che il padre della lingua italiana compose il XXXIII canto dell’Inferno della Divina Commedia.

Siamo entrati nel Castello di Poppi, piccolo borgo poco prima di Pratovecchio, e abbiamo visitato le stanze che nel Trecento ospitarono l’Alighieri.

Siamo precisamente all’inizio del 1302, il vento politico è cambiato, il poeta è condannato all’esilio dai suoi concittadini di parte nera e il Casentino è uno dei primi luoghi in cui trova accoglienza. Qui, tra le selve boscose, ci sono i castelli di una potente famiglia feudale, ghibellina, e dunque fedele all’Impero: quella dei Conti Guidi.

Nel 1311 Dante fu ospite nel Castello, presso il Conte Guido da Battifolle e della sua sposa Gherardesca, figlia del Conte Ugolino.

Roberto Salvi, responsabile del Castello di Poppi: “Dante è stato qui esule. Nel 1310 ospite dei Conti Guidi, qui ha soggiornato e da questo Castello ha scritto il XXXIII Canto dell’Inferno”.

Nella splendida Biblioteca Rilliana, è conservato un manoscritto del 1319, che viene aperto da Salvi con cura e con gli appositi guanti. “E’ un libro preziosissimo, fa parte della nostra collezione di 25mila libri antichi e proviene dal convento di Assisi”.

Il Casentino è la terra del Sommo Poeta durante la vita politica prima e quella dell’esilio successivamente.

Vicino a Poppi, nella strada che conduce a Pratovecchio, si trova una stele, conosciuta come “Colonna di Dante”, un monumento che ricorda la Piana di Campaldino, teatro, l’11 giugno 1289, della battaglia tra fiorentini e aretini, tra guelfi e ghibellini. Dante combattè in prima linea tra le fila dei primi. Ma fu dopo il 1302 che Dante ebbe modo di conoscere a fondo la valle del Casentino. In quell’anno fu esiliato da Firenze.

Per i 700 anni dalla morte di Dante, il Casentino ha aderito all’iniziativa “Le Vie di Dante”, progetto interregionale tra Toscana e Romagna con capofila Firenze. Un progetto che intreccia turismo, storia e tradizioni, da Firenze a Ravenna, attraverso l’Appennino.

Al progetto hanno aderito tutti i comuni del Casentino, con la prima valle dell’Arno che sarà valorizzata grazie al Cammino di Dante in Casentino: 19 tappe da Firenze fino al Castello di Poppi.

A fianco a questo, c’è anche “Il Cammino di Dante”, un percorso organizzato sugli antichi sentieri medievali che collegavano, ai tempi del poeta, Ravenna e Firenze. Un anello di circa 400 km per collegare le valli romagnole con i territori toscani del Mugello e del Casentino.