Cina, governo punta a una crescita del Pil sopra il 6% nel 2021

Premier Li Keqiang: Obettivo 11 milioni di nuovi posti di lavoro

MAR 5, 2021 -

Milano, 5 mar. (askanews) – Il premier della Cina Li Keqiang ha annunciato che la seconda economia mondiale punterà a una crescita di oltre il 6% per il 2021. Il governo di Pechino ha dato il via alla sua riunione parlamentare annuale questa settimana per l’approvazione delle priorità nazionali per il 2021.

“L’obiettivo generale della Cina è di raggiungere un tasso di crescita superiore al 6 per cento quest’anno. Fissando questo obiettivo, abbiamo tenuto conto della ripresa delle attività economiche. Questo ci permetterà dedicare tutte le nostre energie alla promozione delle riforme e dell’innovazione”, ha dichiarato il premier che nell’introduzione del suo discorso ha spiegato che “la Cina continuerà ad affrontare numerosi rischi e numerose sfide in materia di sviluppo”, vista la crisi globale determinata dall’emergenza sanitaria.

Una crisi che aveva portato Pechino, l’anno scorso, a rinunciare a fissare un obiettivo annuale di crescita. Dopo le misure di contenimento senza precedenti che hanno bloccato ogni attività, la Cina ha conosciuto nel primo trimestre del 2020 una caduta record della crescita, crollata al -6,8%. Poi la lenta e graduale ripresa.

Tra gli obiettivi di quest’anno: 11 milioni di nuovi posti di lavoro, un tasso di disoccupazione al 5,5 per cento, dopo il record negativo del 6,2% in febbraio 2020 durante il picco della pandemia.

Il raduno dei delegati, noto come “Due sessioni”, ha supervisionato cambiamenti come l’abolizione dei limiti di mandato del presidente Xi Jinping nel 2018 e la proposta di una nuova legge sulla sicurezza per Hong Kong lo scorso anno.

Sulla gestione dell’ex colonia britannica semiautonoma si va verso una stretta sulle candidature al parlamento di Hong Kong che dovranno avere il via libera di un comitato elettorale controllato dal partito comunista cinese.

L’incontro dei delegati, generalmente simbolico, assume un significato particolare quest’anno in quanto segna l’inizio del piano quinquennale di sviluppo della Cina, il quattordicesimo nella storia del paese. È anche il centesimo anniversario del Partito Comunista al potere.