Covid,5 milioni di mascherine non certificate al Lazio: 3 arresti

Il gip nell'ordinanza: un indagato parlava con Domenico Arcuri

MAR 3, 2021 -

Roma, 3 mar. (askanews) – Mascherine con falsa certificazione, dalla Cina, vendute alla Regione Lazio. Tre arresti a Roma nell’operazione “Giù la maschera” della Guardia di Finanza: ai domiciliari Andelko Aleksic, Vittorio Farina, e Domenico Romeo indagati, a vario titolo, per frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata, in relazione alla fornitura di cinque milioni di mascherine FFp2 e 430mila camici destinati alla Protezione civile del Lazio da da parte della società milanese European Network Tlc nella prima fase dell’emergenza sanitaria (tra marzo e aprile 2020). Disposto anche un sequestro preventivo di quasi 22 milioni di euro. Ad Aleksic e Farina, è contestato anche il traffico di influenze illecite.

A fronte dei contratti sottoscritti, che prevedevano la consegna di dispositivi di protezione individuale marcati e certificati, la società, che faceva capo ad Aleksic, e che fino a marzo 2020 era attiva solo nel settore dell’editoria, avrebbe fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati per rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, prodotto falsi certificati di conformità forniti da Romeo anche tramite una società inglese a lui riconducibile.

In alcuni passi dell’ordinanza il gip di Roma spiega che “Farina nell’interloquire con Aleksic ha mostrato la sua soddisfazione nell’aver ottenuto la promessa – verosimilmente dal commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri – di inserire la Ent Tlc srl quale fornitore sussidiario rispetto a Luxottica spa e Fca spa per l’approviggionamento di un’ingente quantità di mascherine chirurgiche da destinare alle scuole”.

Più avanti si afferma che “in occasione di un ulteriore viaggio a Roma, Vittorio Farina è riuscito ad incontrare il commissario straordinario Domenico Arcuri”; e in una intercettazione Farina spiega: “Domenico mi ha promesso che se gli arriva la lettera, autorizza quell’acquisto (…) la dovrebbe fare oggi, oggi la deve fare e oggi pomeriggio ci deve fare l’ordine”. L’ex commissario all’emergenza Covid non è indagato.