La lettura ad alta voce, Batini: “Una palestra per il cervello”

Progetto, risultati, proposte dell'approccio formativo innovativo

FEB 22, 2021 -

Roma, 22 feb. (askanews) – Leggere ad alta voce ai bambini e ai ragazzi per stimolare in loro maggiori capacità cognitive, linguistiche e di successo scolastico. È il metodo della “Lettura ad alta voce”, un approccio su cui lavora da oltre dieci anni un team guidato da Federico Batini, professore di Pedagogia Sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia.

“Sono insegnanti che leggono fiction narrativa, racconti, romanzi, in maniera continuativa, quindi quotidianamente, consigliamo un’ora anche mezz’ora”, afferma il prof. Batini ad askanewws. “Spieghiamo sempre che la lettura ad alta voce funziona come la ginnastica. Se noi facciamo ginnastica una volta al mese, sappiamo benissimo che non serve a niente, se la facciamo una volta a settimana non serve a niente. Se invece la facciamo due-tre volte a settimana – spiega l’esperto – iniziamo a vedere gli effetti, se lo facciamo con regolarità tutti i giorni, vediamo degli effetti in un tempo abbastanza rapido. La lettura ad alta voce: è proprio così: è una palestra per il cervello”.

Continuità, progressività (dal facile al difficile, dal breve al lungo…) e bibliovarietà, variando dunque nei generi, negli argomenti e nella tipologia di scrittura. Un approccio che ha dato risultati molto buoni, su vari aspetti:

“Vediamo che i bambini o i ragazzi a cui è somministrata la lettura regolarmente per un periodo compreso tra i 50 e i 100 giorni sono più performanti dal punto di vista cognitivo del 15/20%”. Il bambino che è stato sottoposto a lettura ad alta voce è stato esposto più o meno a 1.200.000 parole, contro le 4-5mila parole degli altri bambini”. “Ha un effetto complessivo molto forte sul successo scolastico – prosegue Batini -. I bambini e i ragazzi che sono esposti a lettura ad alta voce alzano tantissimo la loro probabilità di successo formativo, indipendentemente dall’ambiente di provenienza. La lettura è una didattica che è in grado di agire contemporaneamente su chi parte da uno svantaggio e su chi parte da un vantaggio. Questo credo che sia uno dei motivi più forti per introdurla all’interno dei curricoli scolastici”.

L’idea è di portare tale approccio nelle scuole: “Stiamo provando a portare la lettura ad alta voce nelle scuole italiane con due azioni progettuali importanti: una va avanti da tre anni e si chiama “Leggimi Ancora”, promossa da Giunti Scuola, ha già raggiunto 30mila classi, e dunque 360mila bambini circa. Un progetto raccontato anche nel volume “Ad alta voce. La lettura che fa bene a tutti”.

L’altra iniziativa è portata avanti dalla Regione Toscana, con il progetto Leggere Forte. Obiettivo inserire lettura ad alta voce come pratica didattica quotidiana in tutte le scuole di ordine e grado. “Io credo – suggerisce il professore di Pedagogia Sperimentale – che in questo momento particolare, visto che assistiamo a delle proposte che riguardano soprattutto il quanto rispetto alle scuole, di aggiungere o meno dei giorni, credo che forse dovremmo preoccuparci del come. Ricordo che la scuola italiana è quella con più giorni di anno scolastico”. “Credo che la lettura ad alta voce – conclude Batini – potrebbe essere una bella proposta anche come risposta a quello che è successo durante la pandemia. Se dunque destinassimo una piccola percentuale del Recovery Fund all’inserimento della lettura ad alta voce nella didattica italiana, tutti ne beneficerebbero”.