Fontana, Melotti e Leoncillo: sculture in ceramica e Barocco

Da Matteo Lampertico a Milano una mostra tra i secoli

FEB 1, 2021 -

Milano, 2 feb. (askanews) – Una mostra in una galleria privata per indagare la relazione tra tre maestri della scultura, e non solo, del Novecento come Lucio Fontana, Leoncillo Leonardi e Fausto Melotti e la cultura barocca del Seicento. ML Fine Art a Milano presenta “Ritorno al Barocco” e a raccontarci la genesi dell’esposizione è il gallerista Matteo Lampertico.

“E’ un titolo abbastanza inconsueto – ha detto ad askanews – perché non siamo abituati ad associare questi artisti al Barocco, ma in realtà dalle fonti dell’epoca, dalle testimonianze degli stessi artisti e dall’opinione della critica è stato molto spesso instaurato un rapporto tra la scultura in ceramica colorata e l’arte barocca”.

E, in effetti, guardando i pezzi in mostra, alcuni dei veri capolavori, si percepisce quella stessa intensità evocata dalle sculture secentesche, quella stessa urgenza di provare a creare una forma totale. Che risulta particolarmente interessante, dal punto di vista storico, se collocata negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso, quando le tendenze più in voga, e perfino alcuni filoni del lavoro degli stessi artisti, andavano in direzioni diverse. In questa forma di sguardo trasversale è probabile che si trovi uno dei principali motivi di fascino dell’esposizione.

“Abbiamo fatto mostre di antico e mostre di moderno – ha aggiunto il gallerista – ed è interessante che gi stessi argomenti siano presentati e visti da due punti di vista diversi”.

La mostra è curata dallo storico dell’arte Andrea Bacchi, direttore della Fondazione Zeri, ed è interessante anche perché evidenzia come una galleria, che è di fondo uno spazio commerciale, possa lavorare sulla ricerca, anche per dare una forma di nuova consapevolezza al mercato.

“Nessuno più si accontenta ormai di oggetti interessanti solo sotto il profilo commerciale – ha concluso Matteo Lampertico – ma molto spesso gli stessi clienti acquistano qualcosa nel momento in cui capiscono l’importanza storica di un singolo oggetto”.

L’esposizione è allestita negli spazi di via Montebello fino all’11 aprile.