Colonne di luce come alberi: installazione di De Lucchi a Milano

Voluta da Intesa Sanpaolo, ecco "Abbraccio all'umanità"

DIC 18, 2020 -

Milano, 19 dic. (askanews) – Una serie di colonne di legno che emanano luce e che hanno la capacità di trasformarsi in piante fantastiche, a due passi dalla Scala di Milano. Fino al 6 gennaio Intesa Sanpaolo illumina Largo De Sabata, davanti al Santuario di San Giuseppe, nei pressi della sede milanese della Banca, con l’installazione dell’architetto Michele De Lucchi ‘Abbraccio all’Umanità’.

“Abbiamo mandato avanti un abbraccio – ha spiegato De Lucchi ad askanews – proprio come aveva fatto Gian Lorenzo Bernini a Roma, con il porticato stupendo di San Pietro, un grande abbraccio a tutto il mondo cristiano. Noi invece facciamo un abbraccio a tutto il mondo, cristiano e non cristiano, perché ci sentiamo che in questo momento merita di più”.

Per Intesa Sanpaolo il progetto, che nasce nell’ambito del Natale degli alberi meneghino, munisce la valenza artistica a quella valoriale, come ci ha confermato Paola Musso, responsabile Corporate Image del gruppo bancario.

“Ci sembra che questa installazione – ci ha detto – sia perfetta per esprimere i sentimenti che volevamo rappresentare, quindi sostegno alla città, sostegno alla gente, un segno di incoraggiamento e anche di fiducia, pur in un momento così complesso e così difficile”.

Elemento chiave di queste colonne luminose è il legno con cui sono state realizzate. A coordinare il lavoro Davide Angeli vicedirettore dello Studio di Michele De Lucchi.

“L’installazione di via Verdi – ci ha detto – abbiamo voluto realizzarla con le scandole di legno con cui si fanno o tetti in Trentino e nel nord Italia. E’ qualcosa che resiste alla neve, al freddo, all’inverno, quindi è adatta a essere parte di un’installazione natalizia. Queste scandole sono sovrapposte a creare un colonnato classico, che abbiamo reinterpretato con questo disegno contemporaneo”.

Natura e architettura, Barocco è contemporaneità, colonne classiche e colonne reinventate, tutto contribuisce ad alimentare un’idea di vicinanza e comunità, pure nelle differenze. Perché alla fine tutto si risolve in un’emozione. “Un abbraccio metaforico – ha concluso Michele De Lucchi – che arriva da un segno architettonico penso sia apprezzato un po’ da tutti”.

L’installazione resta davanti al santuario di San Giuseppe fino al 6 gennaio.