Comunicare la sostenibilità: impresa non convenzionale

Rossella Sobrero presenta il suo ultimo lavoro edito da Egea

DIC 18, 2020 -

Milano, 17 dic. (askanews) – Quando i valori di sostenibilità sociale e ambientale diventano davvero un driver strategico di una impresa o un’organizzazione il rapporto tra struttura e stakeholder cambia profondamente, e cambia anche la comunicazione, che non deve più solo stupire, ma soprattutto ingaggiare le persone. In questo contesto il marketing non convenzionale conferma la sua efficacia anche nel rafforzare la consapevolezza dei valori sottesi ai messaggi.

Questo il punto di partenza dell’analisi sviluppata nel libro “Sostenibilità e comunicazione non convenzionale” da Rossella Sobrero, docente di Marketing non convenzionale all’Università Cattolica di Milano, di Comunicazione sociale all’Università degli Studi di Milano, e punto di riferimento del Salone della Csr, l’appuntamento nazionale per il mondo della sostenibilità.

“Il libro ha questa ambizione: sottolineare come anche la comunicazione non convenzionale possa essere uno strumento utile per migliorare la cultura della sostenibilità – spiega l’autrice – Per comunicazione non convenzionale si intendono tutte le tecniche che non usano i media classici come televisione, radio, affissione, stampa, bensì strumenti innovativi, tipo il guerrilla marketing o l’ambient. Attività che si svolgono quindi coinvolgendo le persone; iniziative spiazzanti che colpiscono le persone e che sono più efficaci proprio perché il messaggio arriva in un momento inatteso”.

Il libro prende in esame, per aree tematiche, diversi esempi concreti, approfondendone caratteristiche e efficacia. Per esempio, sulla fame nel mondo, è stata analizzata l’iniziativa che la ong Cefa portò in piazza Duomo, a Milano, nel 2018. “Cefa ha disposto in piazza centinaia di piatti vuoti – racconta Sobrero – Al segnale convenuto i piatti venivano girati ed andavano a formare l’Africa, poi assumevano una configurazione diversa, e alla fine si alzavano dei palloncini. L’obiettivo era portare l’attenzione sul fatto che ci sono ancora purtroppo milioni di persone che soffrono la fame. Obiettivo raggiunto in un modo originale e creativo”.

Il volume si conclude con 20 “interviste impossibili”: colloqui immaginari con personaggi a cui essere grati per il ruolo avuto nella crescita della cultura della sostenibilità. “Ho scelto questo metodo narrativo per far capire che la sostenibilità ha un grande passato – dice ancora Sobrero – che ci sono state persone che hanno aiutato lo sviluppo di questa cultura, che magari allora non si chiamava ‘sostenibilità’, ma ‘ impegno sociale’. Ho scelto 20 personaggi che hanno contribuito a creare una sensibilità e a portare l’attenzione su temi sociali e ambientali. E che hanno aiutato lo sviluppo di questo cambiamento attualmente in corso. Sì ci sono alcuni personaggi che mi piacciono più di altri. Per fare un esempio c’è una donna che ho sempre molto ammirato, Laura Conti. Ambientalista, ma anche medico, milanese d’adozione, che ha fatto tantissimo per la cultura della sostenibilità. E che ha scritto libri che leggendoli oggi ci chiediamo: ma perché non abbiamo ascoltato prima, perché non potevamo fare prima questi cambiamenti?”.

Edito da Egea nell’autunno del 2020, il volume si propone, dunque, anche come possibile fonte di ispirazione per quanti vogliono comunicare e rafforzare messaggi di sostenibilità; impresa non semplice che spesso richiede proprio la capacità di agire al di fuori degli schemi.