Agricoltura, innovazione e sostenibilità : i progetti FertiGlobal
Milano, 25 nov. (askanews) – Nuove frontiere per l’agricoltura e in particolare per la nutrizione delle colture: di questo si occupa FertiGlobal, azienda italiana con una proiezione globale che, anche nel settore primario punta decisamente su tecnologia e ricerca. Ne abbiamo parlato con Paolo Bonini, CEO di Larderello Group.
“La ricerca, che ha caratterizzato i nostro oltre duecento anni di storia – ha spiegato ad askanews – è il cardine del futuro del nostro gruppo, un gruppo internazionale, ma con radici profonde in Italia. Per questo abbiamo realizzato un tech hub avanzato in Toscana, concentrando a Larderello i nostri investimenti”.
Proprio da qui sono partite le ricerche di nuovi progetti, che, come nel caso di ENVision – un progetto presentato il 24 novembre in occasione di un evento digitale promosso dall’azienda – hanno ottenuto il riconoscimento dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE per un’agricoltura più sostenibile. Con una nuova visione del modo di prendersi cura delle colture.
“Siamo partiti dalla considerazione – ha aggiunto il CEO – che ogni coltura, con le proprie specifiche esigenze, necessita di una protezione ambientalmente sostenibile, per garantire rese di alta qualità . Parliamo quindi di bioattivazione, un processo che rende le colture più robuste e resilienti, in grado di reagire autonomamente sia agli stress causati da patogeni sia a fenomeni naturali, quali la siccità , l’eccesso d’acqua o l’esposizione alla luce solare”.
Le tecnologie e la ricerca, insomma, contribuiscono sia alla qualità dei fertilizzanti, sia alla sostenibilità .
“Questo sia in ambito globale, con un contributo importante alla riduzione nell’utilizzo dei fitofarmaci e al consumo d’acqua sia nella produzione di alimenti più sani, sia produttivo a livello locale – ha concluso Paolo Bonini – con l’impiego di energie rinnovabili come il vapore endogeno e l’energia da esso prodotta, il recupero integrale delle acque di processo e di quelle piovane e il riutilizzo di gran parte degli scarti di lavorazione”.
Anche da qui passa l’agricoltura del futuro.