Conte: soffro anche io a non abbracciare mio padre di 90 anni

E sul lockdown "orgoglioso di avere messo in sicurezza il paese"

AGO 10, 2020 -

Roma, 10 ago. (askanews) – Intervenendo a un evento organizzato dal quotidiano digitale Affaritaliani.it a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ripercorso gli ultimi mesi e parlato del lockdown, anche del fatto che soffre lui stesso a non abbracciare i suoi genitori, affermando che con il senno di poi “non abbiamo molto da rimproverarci”:

“Per quanto riguarda il lockdown, in questi giorni c’è un dibattito sul punto, vorrei ricordare che quando si fanno queste valutazioni bisogna ripercorrere tutti i singoli momenti che abbiamo attraversato – ha detto – Abbiamo messo in sicurezza il paese, se devo rispondere di questo sono orgoglioso di averlo fatto”.

“Io come voi non ho potuto vedere i miei genitori, che vivono distanti da Roma dove ora risiedo, ho rispettato anche io il lockdown, tra l’altro non li vedevo da Natale e ancora adesso vi confesso ho avuto la possibilità di raggiungerli, ieri ero con loro e anche a me procura sofferenza non poterli abbracciare, mio padre ha 90 anni, anche mia madre è molto anziana, lo faccio nel loro interesse, voglio preservare la loro salute, anche se mi costa molta sofferenza non abbracciarli”.

Ha poi detto di non essersi mai divertito ad emanare decreti e sulla tempistica che ha portato all’istituzione della

“zona rossa in tutta la Lombardia e non solo ad Alzano e Nembro”, ribadisce di non avere perso tempo. Sulla nuova ondata di coronavirus invece:

“Non abbiamo la palla di vetro sulla nuova ondata, non lo possiamo prevedere, ma mi par di capire neppure gli scienziati lo possono prevedere”.