Coronavirus, come sarà viaggiare in aereo nell’era post Covid-19?

Ne parla ad askanews Sergio Colella, presidente Europa di Sita

GIU 1, 2020 -

Milano, 1 giu. (askanews) – La pandemia di Covid-19 ha messo letteralmente in ginocchio il settore del trasporto aereo mondiale. Secondo fonti del settore, le compagnie aeree rischiano di perdere nel 2020 più di 300 miliardi di dollari mentre potrebbero volerci più di 4 anni per tornare a un livello di passeggeri paragonabile a quello precedente alla crisi Coronavirus.

Con la graduale ripertura della circolazione, tuttavia, pur tra mille cautele, pian piano si ricomincia a viaggiare e askanews ha chiesto a Sergio Colella, presidente Europa di Sita – tra i principali player mondiali specializzati nella digitalizzazione del trasporto aereo – come sarà viaggiare nel futuro post-Covid.

“Nel futuro post-Covid – ha spiegato – dovranno accelerare tendenze che in parte nel trasporto aereo erano già avviate; cioé la digitalizzazione di ogni tappa del viaggio, lo sviluppo di tecnologie self service e tutte le procedure che rendono il viaggio, più fluido, più rapido e più sicuro dal punto di vista sanitario. In particolare, l’aeroporto deve iniziare prima dell’aeroporto, cioé le tappe che precedono il viaggio devono essere inizializzate e preparate prima di arrivare in aeroporto, che sia il chech-in fino all’imbarco dei bagagli che possono essere delocalizzati e svolti prima di raggiungere lo scalo”.

“Per gli scali – ha precisato Colella – sarà fondamentale garantire ai passeggeri soluzioni self service che permettano al passeggero di gestire le proprie operazioni in maniera individuale, soluzioni su smartphone o dispositivi mobile che gli permettano di avere un oggetto di comunicazione personalizzata da parte di aeroporti e compagnie aeree e operazioni touchless, senza più schermi utilizzati da molte persone o scambio di documenti che devono diventare sempre più digitali”.

Le raccomandazioni principali sono note: misura della temperatura, lavarsi le mani, mantenere la distanza di sicurezza – se possibile anche a bordo – e indossare la mascherina, soprattutto al chiuso. Turisti, istituzioni e operatori del new normal, però dovranno collaborare per rendere l’esperienza di viaggio più fluida e sicura e, per farlo, si potrà contare sulle nuove tecnologie come biometrica, intelligenza artificiale e interattività.

“In fondo anche la pandemia ha reso più evidenti due elementi in particolare – ha continuato il presidente – il primo è l’esigenza di un sistema elastico che possa assorbire una crescita del numero di passeggeri su un certo periodo e una decrescita della domanda in un altro periodo e poi una fortissima esigenza degli operatori di contenere i costi perché essendo il numero di passeggeri strutturalmente più basso, i costi rimangono elevati e dovranno essere ottimizzati in maniera importante”.

“In questa nuova normalità – ha concluso il presidente Europa di Sita – gli operatori dovranno ragionare su tre temi: la riduzione dei costi, come dicevamo, per recuperare le gigantesche perdite subite; la sicurezza dei passeggeri, anche dal punto di vista sanitario e non solo del volo aereo; la sostenibilità, tema che continuerà a essere importante in questa nuova fase della vita del nostro settore”.