La transumanza patrimonio Unesco: ecco perché è importante

Parla Fabio Pilla, fra i creatori di "Transumando" in Molise

DIC 12, 2019 -

Roma, 12 dic. (askanews) – Settembre, andiamo, è tempo di migrare cantava D’Annunzio. E la transumanza, la migrazione delle greggi, è diventata patrimonio immateriale dell’umanità, iscritta sulla lista Unesco. L’importanza di questa decisione ce la spiega il professor Fabio Pilla, che in Molise da tre anni ha varato con allevatori e pastori l’associazione culturale Transumando.

“E’ una delle attività più antiche e diffuse dell’uomo, che nasce prima come allevatore e poi diventa agricoltore. La transumanza, cioé lo spostarsi assieme agli animali, è una pratica millenaria, antichissima, diffusa in varie forme in tutto il mondo, di sfruttamento delle risorse del territorio che noi oggi con termine moderno consideriamo ecocompatibile, ecosostenibile, e si porta dietro una tradizione culturale identitaria. Un aspetto rilevante è anche che le comunità, gli Stati, quando c’è un riconoscimento di una pratica come patrimonio immateriale, si impegnano anche a salvaguardarla.”

Una tradizione ecosostenibile, identitaria. Il riconoscimento Unesco metterà sotto i riflettori tutte le attività culturali legate al recupero della transumanza, ed è anche un’occasione di richiamo per i visitatori: “Turisticamente è importante perché è un evento molto bello anche da vedere, è possibile partecipare e seguire questi animali mentre si spostano, in contatto non solo con gli animali ma con la pastorizia e la tradizione del mondo rurale e dell’allevamento”.