Luiss, comunicatori politici a scuola nell’era dei big data

Dal 20 gennaio il master in Comunicazione e Marketing Politico

NOV 18, 2019 -

Roma, 18 nov. (askanews) – Creare una nuova classe di comunicatori nell’era dei social media. Una esigenza avvertita in modo sempre più pressante dal mondo della politica e delle istituzioni e che è stata raccolta dalla Luiss Guido Carli. Parte a fine gennaio 2020 un master in Comunicazione e Marketing politico e istituzionale diretto da Francesco Giorgino, giornalista Rai, che ne illustra obiettivi e contenuti.

“Questo master si rivolge a tutti coloro che vogliono maturare conoscenze e competenze specifiche nell’ambito della comunicazione politica, del marketing politico e istituzionale. Viviamo nell’era della complessità in cui è sempre più importante riuscire a governare il cambiamento generato dai social network. Questo ha comportato l’esigenza di riflettere non soltanto sulle tradizionali e pur sempre efficaci strategie di comunicazione istituzionale, ma di considerare il valore aggiunto che può essere dato dal marketing”.

‘Marketing’ e ‘Politica’, due termini che sembrano distanti ma che oggi rientrano insieme a pieno titolo nei paradigmi della comunicazione. “Dobbiamo considerare il marketing soprattutto come tecnica. Dobbiamo partire dal presupposto che i partiti politici, i leader politici sono sempre più brend, si muovono nel mercato elettorale e non solo nel mercato elettorale come brend e sviluppano forme si interazione sistemica con gli utenti, quindi con gli elettori”.

Organizzato dalla Luiss School of Government, in collaborazione con la Business School dell’Ateneo il percorso di specializzazione mira a formare professionisti nei settori della comunicazione e del content marketing di istituzioni pubbliche e sociali, di partiti, imprese, sindacati e enti locali, mondo del no profit. Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, spiega la comunicazione del Quirinale nell’era dei social media. “I social possono piacere o non picere, ma bisogna esserci – ha spiegato – perchè raggiungono fasce di popolazione che non vengono raggiunte dai media tradizionali”.

Per la Presidenza della Repubblica il nucleo della comunicazione non è cambiato, ma ai canali tradizionali se ne sono aggiunti altri, che consentono di ampliare la platea dei fruitori delle informazioni, soprattutto tra i giovani. I risultati, come Grasso ha riferito, sono molto significativi. “Il nostro canale Twitter è passato da 90.000 a inizio settennato a 400.000 follower. Naturalmente il problema non sono tanto i follower ma i contatti che sono passati da 100.000 a milioni. Molto importante per noi è Istagnam, il canale rivolto ai ragazzi. Qui siamo arrivati ad un aumento del 400% dopo il primo anni di apertura”.