Private Equity, Attanasio (HAT): un circolo virtuoso positivo

Una giornata di dibattito a Villa Blanc con Luiss Business School

LUG 3, 2019 -

Roma, 3 lug. (askanews) – All’Investors Meeting di Hat sgr, svoltosi nella sede della Luiss Business School, a Villa Blanc a Roma, focus sul mondo del private equity. Il punto negli studi di askanews con Nino Attanasio, presidente di Hat sgr.

“Abbiamo scelto Villa Blanc e la Luiss Business School come sede per il nostro evento perchè siamo legati da forti legami di collaborazione. Nei due sensi, spesso nella nostra struttura ospitiamo ragazzi che fanno corsi di perfezionamento, poi abbiamo un comitato di investimento che fornisce pareri importanti consultivi sui nuovi investimenti nelle tecnologie e nell’innovazione e in questo comitato ci sono docenti della Luiss, e poi ci legano al pianeta Luiss una serie di sinergie estremamente importanti. Quindi per noi è stata davvero una tappa significativa”.

Tanti gli spunti interessanti offerti dalla giornata, che ha visto la partecipazione di moltissimi stakeholder e protagonisti dell’economia italiana:

“La platea è stata molto qualificata. Per la prima volta abbiamo aperto le porte oltre che agli investitori tradizionali anche ad una serie di istituzioni importanti oggi nel sistema paese, penso ai fondi pensione, alle casse di previdenza, abbiamo avuto importanti rappresentanti del mondo di Confindustria. Attorno ad un tavolo abbiamo voluto discutere delle problematiche, se ne esistono, e dei punti di forza del mondo del private equity. Una discussione a più voci, su un mondo che sta creando a nostro avviso un circolo virtuoso positivo per il nostro paese. I risparmiatori, coloro che detengono la ricchezza, ed è robusta, anche in piccola parte dirottano i loro investimenti verso il private equity, dove noi operiamo. Un’attività che consente poi di poterci consentire di investire nelle migliori aziende, quelle con elevata tecnologia, innovazione, che investono in ricerca e sviluppo. Consentendo così loro di crescere, di aumentare fatturato, di andare all’estero, di creare occupazione. Insomma, di creare Pil. Questo porta ad un ritorno per gli investitori, con rendimenti di grande respiro, a due cifre. Ma c’è anche la parte interessante per il sistema paese. Penso che dalla giornata di oggi sia emerso un messaggio di fiducia”.

Quali le novità per il private equityn targato Hat?

“Noi siamo una sgr che gestisce 4 fondi, uno su infrastrutture e tre di private equity. L’ultimo, di cui abbiamo parlato oggi, è quello sulle tecnologie e l’innovazione, fondo partito con una raccolta di 100 milioni che noi contiamo di superare e che ha già realizzato due investimenti e già guarda ad altri due. Tutte aziende dinamiche, con redditività, occupazione, di grande spessore. Penso che tra tanti settori merceologici, le aziende del digitale, della tecnologia, che lavorano sull’intelligenza artificiale, big data, guardano tutte al futuro, danno occupazione ai giovani e ritorni agli investitori”.