Arte e agricoltura: tre opere di Alberto Garutti per Ca’ Corniani

Nella tenuta di Genagricola un progetto per comunità e paesaggio

GIU 26, 2019 -

Caorle (askanews) – Un progetto di restituzione alla comunità della storica tenuta di Ca’ Corniani a Caorle che passa anche attraverso l’arte e il paesaggio, naturalmente in relazione all’agricoltura. È questo il senso del progetto che Genagricola, la holding agroalimentare di Generali Italia, sta portando avanti nell’azienda agricola veneziana, una delle più grandi d’Italia, e che ha visto l’inaugurazione di un trittico di opere di Alberto Garutti, vincitore del concorso artistico internazionale per Ca’ Corniani.

E l’importanza del rapporto tra agricoltura e arte ci è stata confermata anche da Giancarlo Fancel, presidente di Genagricola e CFO di Generali Country Italia.

“Per noi – ha detto ad askanews – il connubio e questo insieme tra arte e agricoltura rappresentano alla fine un unicum. Cosa viene prima e cosa viene dopo onestamente non lo saprei dire. La terra, i campi e l’agricoltura che abbiamo qui intorno visti dall’alto o dai confini della proprietà sono già delle opere d’arte con questi segni e questi filari che ci sono sulla terra”.

Arte a tutti gli effetti lo sono “Le Tre Soglie” di Garutti, un gigante da molti punti di vista, compreso quello del ragionamento sull’arte pubblica, non solo come elemento emotivo, ma anche come portatrice di un linguaggio artistico evoluto.

“C’è una foto in cui guardo il territorio – ci ha detto Garutti citando il catalogo delle Tre Soglie – bene, sembra un momento in cui sono molto ispirato, ma in realtà ero terrorizzato dal territorio, perché è vastissimo e quindi è stato molto difficile arrivare a cogliere il senso di queste tre nuove opere. Quindi sono nate, come sempre faccio io, cercando di incontrare non solo le persone, ma i pensieri, le storie, le narrazioni e quindi sono tre opere molto vicine a questa realtà”.

Al centro di tutto c’è ovviamente la pratica di Alberto Garutti, che qui a Caorle, come ci ha confermato anche la curatrice del concorso per Ca’ Corniani, Elena Tettamanti, ha preso la forma del confronto.

“La sua pratica – ci ha spiegato la curatrice – è proprio quella che rispecchia il lavoro che ha fatto qui, cioè il dialogo continuo e costante con gli abitanti di Ca’ Corniani”.

Gli interventi di Garutti sulle soglie d’ingresso della tenuta hanno preso la forma di una serie di ritratti scultorei di alcuni animali che vivono a Ca’ Corniani, poi di un tetto dorato su un antico casale abbandonato e infine di una scritta a led dedicata al cielo, commovente e poetica, carica di un’aura di consapevolezza storica.

“Il cielo – ci ha detto l’artista – è un enigma incredibile che sta sopra la nostra testa e che ha a che fare con l’arte. E poi uno pensa al racconto mitologico di Zeus, pensa al Padreterno. E io ho scritto che l’arte contiene il senso mistico della natura, e questa è una cosa a cui credo moltissimo, anche perché l’arte per millenni ha guardato alla natura e continua a farlo”.

E Genagricola, dal canto suo, continua a riflettere tanto sulla vslorizzazione paesaggistica quanto sul modo di rinnovare la campagna e il pensiero stesso sull’agricoltura. Ma ora è anche il momento di festeggiare un importante traguardo raggiunto.

“È un momento di grande soddisfazione – ha concluso Giancarlo Fancel – non aggiungerei altro”.

Perché, in fondo, il resto lo dicono le opere di Garutti.