Novartis: l’innovazione salverà il sistema sanitario nazionale

Al via il programma BioUpper per le startup del Med-Tech

MAR 29, 2018 -

Milano (askanews) – La Sanità 4.0 è ancora agli albori e nel settore, concordano gli esperti, “è ancora tutto da inventare”. Ma l’innovazione tecnologica, grazie alla riduzione degli sprechi e alla maggiore efficienza che genererà, può mettere in sicurezza i conti di un sempre più dispendioso sistema sanitario nazionale. Ne è convinto Pasquale Frega, country president di Novartis Italia e amministratore delegato di Novartis Farma.

“L’innovazione può salvare il sistema sanitario nazionale – ha detto Frega – perché può consentire innanzitutto la diminuzione degli sprechi ma può anche ottimizzare il percorso del paziente che oggi molto spesso riceve in termini di diagnosi una quantità eccessiva di esami o di prescrizioni. E quindi grazie alle nuove tecnologie si può monitorare l’andamento del paziente con costi che oggi sono solo un frammento di quelli che oggi affronta il sistema sanitario nazionale”.

Novartis, assieme a Cariplo Factory e, da quest’anno, il colosso Ibm, ha promosso il programma BioUpper, che ha al centro proprio il med-tech, cioè le tecnologie innovative in campo sanitario e delle Scienze della vita. Giunta quest’anno alla terza edizione, l’iniziativa si prefigge di sostenere i giovani che vogliono creare e far crescere startup del settore.

Ma ci sono le risorse per implementare fino a fondo la Sanità 4.0? Daniela Scaramuccia, direttore Healthcare e Life Science di Ibm Italia. “Noi abbiamo – ha detto Scaramuccia – una delle sanità migliori al mondo, e devo dire che l’aspetto economico non ha mai bloccato la nostra sanità ad investire nell’innovazione. Penso ai farmaci e alle tecnologie innovative che la nostra sanità pubblica acquista a mette a disposizione dei cittadini. Io penso che la vera sfida non sia tanto il costo dell’innovazione, ma il valore che l’innovazione può portare, cioè di essere in grado di qualificare e quantificare il beneficio per la salute dei cittadini. Laddove c’è il beneficio chiaro per la salute dei cittadini io penso che non ci siano barriere”.