Costa Crociere punta a dimezzare spreco cibo a bordo entro 2020

Dopo test su ammiraglia compagnia estende taglio a intera flotta

FEB 5, 2018 -

Milano (askanews) – Dimezzare lo spreco di cibo a bordo entro il 2020, facendo in modo che l’esperienza culinaria resti il motivo principale di soddisfazione dei passeggeri. È la sfida che si è data Costa Crociere, con l’iniziativa “4Goodfood”, presentata in occasione della quinta giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Un obiettivo ambizioso, già sperimentato con successo dal 2016 a bordo dell’ammiraglia Costa Diadema, che la compagnia di navigazione genovese intende ora estendere a tutta la flotta di 15 navi. Quasi delle città galleggianti, con a bordo seimila persone tra passeggeri e equipaggio, sulle quali vengono cucinati complessivamente 54 milioni di pasti ogni anno, come sottolinea Neil Palomba, direttore generale di Costa Crociere.

“Abbiamo fatto un po’ di conti: equivale a quasi il 90% della popolazione italiana in un giorno, così come anche una città come Londra in un anno. Per queste grandi dimensioni il nostro impegno farà sicuramente la differenza”.

Intanto tutte le cucine, grazie alla collaborazione con la società specializzata Winnow, sono state dotate di bilance elettroniche collegate ai cestini per poter misurare i progressi. Poi i menù sono sono stati rielaborati, insieme all’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e al suo vicepresidente Silvio Barbero, puntando su materie prime di stagione e prodotte il più vicino possibile ai porti di rifornimento. Un esempio è lo spreco di pane, che con qualche accorgimento è stato ridotto del 30%.

“Noi abbiamo lavorato a individuare da un lato tecniche nuove, che utilizzassero farine particolari, di lievitazione naturale utilizzando anche un po’ di pasta madre e quindi con un’attività di formazione del personale, di tipologie di pane più grosse, quindi un pane che può essere tagliato a fette. Dall’altro questo pane può essere utilizzato poi anche su ricette di recupero, questo è l’altro lavoro che abbiamo fatto”.

Altri partner dell’iniziativa sono la Fondazione Slowfood, Cittadinanzattiva e Banco Alimentare, che si occupano di coinvolgere i passeggeri in uno sforzo congiunto per la sostenibilità e di gestire le eccedenze alimentari a favore delle comunità benefiche.