Napolitano risponde per 3 ore a domande su Trattativa Stato-mafia

Chiesta trascrizione della deposizione per "massima trasparenza"

OTT 28, 2014 -

Roma, (askanews) – E’ durata circa tre ore la deposizione del capo dello Stato Giorgio Napolitano nell’ambito del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia negli anni Novanta. E’ stata un’udienza inedita, che si è svolta al Quirinale davanti ai giudici della Corte d’Assise di Palermo e ai legali degli imputati, tra cui quello di Totò Riina, Luca Cianferoni.

Il Quirinale ha sottolineato in una nota che il presidente della Repubblica ha risposto a tutte le domande senza opporre limiti di riservatezza, connessi alle sue prerogative costituzionali, e obiezioni. Per assicurare la “massima trasparenza e serenità”,la presidenza della Repubblica ha chiesto alla Cancelleria della Corte di trascrivere al più presto la deposizione di Napolitano, in modo che stampa e opinione pubblica siano informati “tempestivamente” sulle domande rivolte al teste e sulle risposte rese dal Capo dello Stato.

Sotto giuramento, il capo dello Stato ha risposto alle domande dei pm e degli avvocati in un processo che coinvolge una decina di imputati, tra i quali alti gradi militari e boss mafiosi, oltre all ex ministro dell Interno Nicola Mancino accusato di falsa testimonianza. L’avvocato di Riina, Luca Cianferoni:

“Dall’esame del presidente della Repubblica – ha detto Cianferoni – è venuto fuori benissimo che negli attentati del ’93 – sottolineo del ’93 non quelli del ’92 – forze esterne a Cosa Nostra abbiano manovrato soggetti anche appartenenti a Cosa Nostra, perché ci sono le sentenze che lo dicono, per portare avanti quello che fu definito all’epoca un tentativo di colpo di Stato. Riina era arrestato da mesi e in isolamento”.