Niente fascia arcobaleno in Qatar, la Fifa impone “No discrimination”

Retromarcia di 8 nazionali che volevano indossare i colori

NOV 21, 2022 -

Roma, 21 nov. (askanews) – Niente fascia arcobaleno al braccio dei capitani, sì alla fascia “No discrimination”, autorizzata dalla Fifa. Si chiude così il dibattito sulla fascia arcobaleno, simbolo della protesta contro la repressione che il governo del Qatar esercita nei confronti di chi appartiene alla comunità LGBTQI+ che otto nazionali (Inghilterra, Galles, Danimarca, Belgio, Germania, Svizzera, Francia e Olanda) avevano deciso di adottere durante i Mondiali. Dopo la minaccia della Fifa di arrivare a punire con il cartellino giallo chi avesse trasgredito, i primi dietro-front (prima la Francia, poi l’Olanda) e il comunicato delle federazioni interessate, che si dicevano “deluse” e che accettavano a malincuore di non indossare la fascia. Oggi il comunicato ufficiale della Fifa che permette a chi lo voglia, fin da subito, di indossare la fascia con il messaggio “No Discrimination”, inizialmente prevista per i quarti di finale. Tra i capitani interessati ad indossare la fascia arcobaleno Harry Kane dell’Inghilterra, sarebbe stato il primo a dover scendere in campo (alle 14, contro l’Iran). I primi capitani a fare marcia indietro sono stati quello francese Lloris che ieri in conferenza stampa ha espresso i suoi dubbi dichiarando che “Bisogna rispettare le regole del Qatar”, e l’olandese Van Dijk che ha fatto sapere di non essere “entusiasmato” dalla prospettiva di cominciare una partita da ammonito. Dopo i primi distinguo, le otto nazionali interessate dalla protesta hanno emanato un comunicato congiunto: “La Fifa è stata molto chiara sul fatto che imporrà sanzioni sportive se i nostri capitani indosseranno la fascia arcobaleno. Come federazioni nazionali, non possiamo mettere i nostri giocatori in una posizione in cui potrebbero incorrere in sanzioni sportive, comprese le ammonizioni, quindi abbiamo chiesto ai capitani di non tentare di indossare la fascia durante le partite del Mondiale”. “Eravamo disposti a pagare multe che normalmente si applicherebbero alle violazioni dei regolamenti sui kit (le regole della Fifa stabiliscono che i giocatori possano indossare solo divise e attrezzature autorizzate dalla Fifa stessa e che qualsiasi violazione potrebbe portare a una multa di circa 9.000 sterline, ndr) e avevamo un forte impegno a indossare la fascia al braccio”, si legge ancora nel comunicato. “Tuttavia, non possiamo mettere i nostri giocatori nella situazione in cui potrebbero essere ammoniti o addirittura costretti a lasciare il campo di gioco. Siamo molto frustrati dalla decisione della Fifa che riteniamo senza precedenti: abbiamo scritto alla Fifa a settembre informandola del nostro desiderio di indossare la fascia ‘One Love’ per sostenere attivamente l’inclusione nel calcio e non abbiamo avuto risposta. I nostri giocatori e allenatori sono delusi: sono forti sostenitori dell’inclusione e mostreranno supporto in altri modi”. La risposta della Fifa è arrivata con un comunicato in cui, si legge, “la sua campagna No Discrimination è stata anticipata dalla prevista fase dei quarti di finale in modo che tutti i 32 capitani abbiano l’opportunità di indossare questa fascia durante la Coppa del Mondo”. “La Fifa è un’organizzazione inclusiva che vuole mettere il calcio a beneficio della società sostenendo cause buone e legittime, ma deve essere fatto nel quadro delle regole della competizione che sono note a tutti. Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha ribadito il suo sostegno alla comunità LGBTQI+ durante la Coppa del Mondo: “Ho parlato di questo argomento con il governo del paese”, ha detto il presidente della Fifa. “Hanno confermato e posso confermare che tutti sono i benvenuti. Se qualcuno dice il contrario non è l’opinione del Paese e non è certamente l’opinione della Fifa”. Adx