Giù le mani da Paola Egonu, il mondo dello sport e il web difendono l’azzurra

Critiche (come fu a Baggio) e razzismo strisciante, lo sfogo e la pausa

OTT 16, 2022 -

Roma, 16 ott. (askanews) – Giù le mani da Paola Egonu, orgoglio italiano, fuoriclasse dentro e fuori il campo di volley, al centro di un tritacarne mediatico dopo il suo sfogo carpito e rilanciato sul web al termine della finale per il bronzo ai mondiali di volley contro gli Stati Uniti. Si è avvicinata al suo manager Marco Raguzzoni, dicendo: “Basta! Basta! Non puoi capire, è stancante. Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana”. E poi “Questa è la mia ultima partita con la Nazionale”. Per capire lo sfogo di Paola Egonu occorre fare un passo indietro alla semifinale persa col Brasile che è costata la medaglia d’oro mondiale all’Italia. È di Paola Egonu, pilastro azzurro, che ha deciso di andare in Turchia e di indossare la casacca del VakifBank Club, la corazzata allenata da coach Giovanni Guidetti che è Campione d’Europa e del Mondo. E con lei e grazie anche a lei che la nazionale femminile di volley è diventata una delle più forti al mondo ma, come talvolta accade, ai fuoriclasse non è perdonato nulla e così, è criticata per gli errori nei momenti decisivi. Come contro il Brasile in semifinale. L’errore sul 23-24 del terzo set, un attacco fuori che avrebbe permesso all’Italia di chiudere il set e di giocarsela con uno spirito ben diverso rispetto a quello col quale hanno affrontato il quarto set. Paola Egonu è stata messa sul banco degli imputati dopo la sconfitta insieme al ct Davide Mazzanti. Poi lo sfogo carpito e la successiva precisazione. Le azzurre vengono premiate e la Egonu torna ai microfoni della Rai, ma stavolta i toni sono diversi: “Sono molto stanca adesso, potrei prendermi una pausa dalla nazionale, non dico però di lasciarla”. Le interviste continuano, Paola arriva ai microfoni della Federvolley e conferma: “L’azzurro? Per ora non si sa, la prossima estate si vedrà”. E sulla frase razzista che le sarebbe stata indirizzata chiude: “Dovete chiedere a chi l’ha detto. E poi aggiunge: “Mi fa ridere pensare a persone che mi hanno chiesto perché sono italiana, mi chiedo perché con la maglia della Nazionale debba rappresentare persone del genere che mi scrivono queste cose. Io ci metto l’anima e il cuore, non manco mai di rispetto a nessuno e fa male”. Nessun coro razzista in questa occasione, ma l’ennesima frase infelice nei confronti dell’opposto azzurro. L’Italia non può fare a meno di lei e con il passare delle ore, anche la rabbia lascia spazio a una sorridente conclusione, condivisa anche – e non a caso – con l’amica Piccinini per il canale federale. “Ci dai un appuntamento, Paola? A gennaio ve lo farò sapere, ci sarò”. Una campionessa del volley che ha lanciato un messaggio forte al mondo dello sport: basta razzismo! “Il presidente della Lega Volley Femminile Mauro Fabris: “Grazie, quello che fai tu va sempre bene. Sempre. Un altro veneto, Roberto Baggio, in occasione dei Mondiali di calcio di USA 1994, ai rigori finali sbagliò il suo. E perdemmo. Contro il Brasile, tanto per rimanere in tema. Subì di tutto. Anche per il fatto di essere di religione buddista, cacciatore e portare il codino. Ma era e rimase, ancora oggi lo è, un grande campione amato dagli italiani. Noi ti ammiriamo e ti vogliamo bene. Lascia stare il resto. Torna presto in Serie A. Già ci manchi”. Solidarietà anche dal mondo della politica con pd e Giuseppe Conte. Ma sono tantissimi i post social che difendono la Egonu, tanto che l’Ashtag #Egonu è al secondo posto tra i più rilanciati di Twitter. Una polemica che è girata subito sul razzismo: “Giù le mani dalla mia connazionale” scrive Valeria, “sciacquatevi la bocca prima di parlare di lei e guardate il suo palmares replica un altro post. Una valanga di dichiarazioni a favore della Egonu invitata a non lasciare. “Vestire la Nazionale è un onore” ha detto il suo manager. Tutto fa pensare che a gennaio si ricomincerà daccapo. Adx