Mondiali, Nicolò Martinenghi campione del mondo dei 100 rana

L'azzurro si impone a Budapest davanti a Kamminga e Fink

GIU 19, 2022 -

Nuoto Roma, 19 giu. (askanews) – Nicolò Martinenghi è campione del mondo dei 100 rana, primo italiano di sempre a riuscire nell’impresa. Si prende la corona lasciata vacante per infortunio dal baronetto britannico Adam Peaty spingendosi fin dove non era riuscito neanche Domenico Fioravanti, primo olimpionico del nuoto italiano (argento a Fukuoka 2001), preceduto sul podio iridato della specialità da Gianni Minervini (argento a Madrid 1986 e bronzo a Perth 1991) e seguito dall’ex capitano della nazionale Fabio Scozzoli (argento a Shanghai 2011). Il 22enne varesino chiude col record italiano di 58″26 (frazioni 27″39 e 30″87) e si piazza davanti, di gran lunga, all’olandese Arno Kamminga, vicecampione olimpico ed europeo, autore di 58″62 e allo statunitense Nic Fink che tocca in 58″65. “Sono molto contento anche se – commenta il perfezionista Martinenghi – mi aspettavo qualcosa in meno a livello cronometrico. E’ un’emozione allucinante. E’ una gara calcolata esattamente. Sapevo che eravamo in tre allo stesso livello e la testa, la concentrazione, la determinazionale sono state risolutive per il successo. Era la mia prima finale individuale mondiale, sono riuscito a mettere la mano davanti ed è esaltante. Sono molto contento di aver messo in pratica tutto quello che ho imparato in questi anni”. Cresciuto nel Nuoto Club Brebbia seguito dal tecnico Marco Pedoja, prima di passare al Circolo Canottieri Aniene, Martinenghi sta effettuando un percorso caratterizzato da una crescita graduale e costante. Ormai Nicolò Martinenghi è una certezza ed aggiunge al suo palmares individuale questa perla da porre vicino al bronzo europeo nei 50 rana conquistato sempre a Budapest nella primavera 2021 e alle medaglie in vasca corta: l’oro nei 100 rana e il bronzo nei 50 agli europei di Kazan del novembre scorso e agli argenti nei 50 e 100 rana ai mondiali di Abu Dhabi di dicembre. Per l’Italia del nuoto si tratta dell’undicesimo azzurro sul gradino più alto del podio iridato (7 uomini e 4 donne), nonché del diciannovesimo oro mondiale della storia.