Tokyo2020, Sunisa: all’ombra di Biles, idolo d’oro dei Hmong

Lee appartiene a comunità asiatico-Usa

LUG 30, 2021 -

Olimpiadi Tokyo, 30 lug. (askanews) – Tutti i riflettori erano per lei, Simone Biles. Ma la fortissima ginnasta statunitense si è dovuta arrendere a un problema psicologico, ritirandosi. E allora è stato il suo momento, quello di Sunisa Lee, ma anche quello della sua gente, i Hmong dell’America, che possono da oggi vantare il fatto di annoverare nella comunità una medaglia d’oro olimpica. “Ero venuta qui per competere per la medaglia d’argento. Ho dovuto cambiare marcia”, ha detto Lee alla fine della sua prova individuale all around, durante la quale ha goduto anche del sostegno della Biles. “Quando si è presentata la possibilità, mi sono resa conto che, se avessi fatto quello che ho fatto normalmente durante l’intera stagione, sarei stata seconda”. Così, ha aggiunto, mi sono concentrata e sono andata avanti”. Per la diciottenne la medaglia d’oro è il premio dopo due anni davvero molto pesanti, nei quali ha perso per il Covid uno zio e una zia e il padre, John, rimasto paralizzato dal bacino in giù. A sospingerla, invisibile, è stato anche il tifo di una delle minoranze più marginali degli Usa, quella dei Hmong. A 18 anni è ormai diventata un idolo per questa comunità di asiatico-americani non piccola, più di 300mila persone. I Hmong arrivarono negli Stati uniti mezzo secolo fa, in fuga dalle turbolenze della guerra nel Sudest asiatico. Si tratta di una popolazione storicamente nomade distribuita tra la Cina meridionale, il Laos, il Vietnam, la Thailandia e Myanmar. Durante le guerre indocinesi elementi Hmong (conosciuti anche come Miao in Cina) venivano reclutati prima dalla potenza coloniale francese, poi dagli Stati uniti e, in particolre, dalla Cia per combattere contro i comunisti vietnamiti e contro i ribelli comunisti laotiani del Pathet Lao. Agli ordini del generale Vang Pao morirono tra oltre 30mila hmong. Dopo la ritirata rovinosa americana dal Vietnam, molti appartenenti a questo popolo, che si era compromesso, dovettero fuggire rapidamente e una parte di loro cercò rifugio negli Stati uniti, in particolare nello stato del Wisconsin e in Minnesota. Così, per seguire le evoluzioni della snodata Sunisa, ieri l’intera comunità Hmong si è riunita negli Usa davanti al televisore per tifare in maniera sfegatata. E, visto che è arrivata in un momento in cui la comunità di asiatici americani, in molti sperano che la sua medaglia d’oro contribuisca a far sentire a tutti che anche i Hmong sono, ormai, americani a tutto tondo.