La storia di “Futura”, logo dei Giochi di Milano-Cortina 2026

Sostenibilità e inclusione i valori che hanno ispirato l'emblema

MAR 30, 2021 -

Milano, 30 mar. (askanews) – “Futura”, l’emblema scelto con un referendum online per i Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina del 2026, scaturisce idealmente da un gesto. È quel movimento semplice, rapido e leggero che gli ideatori del logo, nella campagna promozionale, hanno immaginato essere compiuto da un bambino che disegna su una finestra appannata. Un segno con le dita che scopre un mondo al di là del vetro, fatto di rispetto per l’ambiente, per le persone e per le diversità, migliore anche grazie allo sport.

È questo, in estrema sintesi, il percorso concettuale che ha portato i creativi alla creazione di un segno grafico che è soprattutto un numero, il 26. L’anno, si legge in una nota esplicativa, “delle prime Olimpiadi del futuro”. Si tratta infatti della prima edizione invernale ad essere progettata e realizzata in totale armonia con l’Agenda 2020 e la “New Norm” del Cio. Questi due indirizzi offrono l’insieme di valori e regole con cui il movimento olimpico ha messo al centro della organizzazione dei Giochi la loro sostenibilità economica, ambientale e sociale, nonché il lascito di un patrimonio infrastrutturale e culturale per le generazioni future.

L’evento sportivo più importante del mondo, anche con questo logo, vuole poi sollecitare una riflessione sul tema della fragilità del pianeta, sottolineare che ogni singolo piccolo gesto, da parte di ciascuno di noi, può contribuire a preservare la casa di tutti, ciò che prendiamo in prestito dalle generazioni che ci seguiranno. La sfida è lasciare un segno in positivo, il segno più leggero possibile sulla natura, sulle nostre montagne, sulle nostre vallate, sui nostri boschi.

Futura intende anche trasmettere un messaggio di inclusione. Il bianco, per la fisica, è il colore acromatico, la sintesi visiva che include tutti i colori dello spettro visibile. Lo abbiamo scelto perché, oltre alla sostenibilità, simboleggia armonia e uguaglianza. L’emblema Paralimpico ne è un’evoluzione naturale, con il bianco che diventa multicolore in analogia con il fenomeno fisico della rifrazione, dove il fascio di luce visibile, entrando in un prisma, si scompone nei suoi colori costitutivi. Una simbologia forte che è al cuore del messaggio Paralimpico: siamo tutti differenti, eppure uguali.

L’agenzia che ha vinto la gara indetta dalla Fondazione Milano Cortina per disegnare il logo è Landor&Fitch, parte del gruppo multinazionale Wpp. È composta da circa 1.200 professionisti in 20 Paesi. A livello internazionale ha già realizzato l’identità dei Giochi Olimpici di Atlanta e Sydney e dei Giochi invernali di Nagano e Salt Lake City. Ha coordinato da Milano un concorso di idee interno, coinvolgendo professionisti da cinque paesi europei con più di 30 concetti creativi. Tra questi sono stati selezionati “Dado” e “Futura”, vincitore del referendum online.