Il numero 1 del tennis (e no-vax) Djokovic positivo al coronavirus, tutti contro di lui

Torneo diventato focolaio. La discoteca e nessuna precauzione

GIU 23, 2020 -

Roma, 23 giu. (askanews) – Ora che è risultato positivo al coronavirus, insieme ad altri, ce l’hanno tutti con lui. Con il numero 1 al mondo di tennis Djokovic. A partire dai media croati: “Quanto accaduto potrebbe scuotere la credibilità di Djokovic” titolano. E ancora “Abbiamo dimenticato la lezione dell’Italia e messo a rischio migliaia di persone perché qualcuno voleva colpire la palla”. E infine “L’intera associazione tennistica croata ora deve dimettersi”. Eppure l’idea dell’Adria Tour, torneo di tennis per beneficenza, era nata, scrive il tennista serbo numero uno al mondo “per aiutare i giocatori di questa regione, presenti o futuri. Tutto ciò che abbiamo fatto doveva servire per unire e condividere un messaggio di solidarietà. Era un’idea filantropica la cui intenzione era di aiutare le persone che ne avevano bisogno e mi ha scaldato il cuore nel vedere come il pubblico aveva risposto”. Peccato che non è stato tanto il torneo organizzato in due tappe (Belgrado e Adria) il focolaio del contagio, ma quanto gli è stato organizzato attorno. A far discutere erano state anche le immagini che immortalavano il numero uno al mondo del tennis festeggiare con altri tennisti in una discoteca serba. Nel filmato, diventato virale, si vedono lo stesso Djokovic, assieme a Dominic Thiem, Alexander Zverev e Grigor Dimitrov (ora positivo al Covid) scatenarsi nel locale “Lafayette Cuisine Cabaret Club” di Belgrado, tra balli e cori.

Il tutto, ovviamente, senza rispettare alcun distanziamento sociale né indossando mascherine. E poi ancora abbracci tra i giocatori, danze e festeggiamenti vari. Prima del serbo, altri quattro avevano rivelato la positività, da Grigor Dimitrov a Borna Coric, da Panichi (preparatore fisico di Nole) a Stroh, tecnico del bulgaro. Oltre al connazionale Troicki e sua moglie (incinta). C’è da dire che in Serbia non ci sono in vigore particolari norme anti contagio da coronavirus tanto da far affermare a Djokovic: “Potete criticarci e dire che è pericoloso, ma stiamo seguendo le indicazioni del governo serbo. Credo che sia un messaggio positivo, avevamo una chance di ritrovarci tutti insieme e l’abbiamo sfruttata. E speriamo di tornare presto a girare tutti liberamente nel Tour”.

Noto per le sue posizioni “no-vax”, Djokovic nei giorni aveva dichiarato di essere contrario a prendere un vaccino per il virus anche se fosse diventato obbligatorio per viaggiare. In particolare aveva messo in discussione la sua presenza agli Us Open proprio per le misure stringenti adottati dagli organizzatori, tra le quali l’obbligo di viaggiare da soli e la permanenza di tutti i tennisti in un solo albergo.

Adx/Int2