Sostantivo Femminile2022 premia 8 donne della cultura e dell’arte

La XIV edizione riparte dal vivo alla Galleria Nazionale di Roma

GIU 22, 2022 -

Arte Roma, 22 giu. (askanews) – È ripartita con entusiasmo e finalmente nella sua consueta veste pre pandemica la bella iniziativa di premiare 8 donne, simbolo della Festa della Donna, provenienti dal mondo dell’arte, della cultura e della scienza, inaugurata 14 anni fa dall’Associazione Amici Arte Moderna a Valle Giulia, per celebrare la creatività e l’intelligenza al femminile. Nel Salone delle Colonne della Galleria Nazionale sono state premiate con il “Premio Arte: Sostantivo Femminile” otto Signore Italiane che hanno contribuito con intelligenza, professionalità, impegno e grazia a far crescere l’arte e la cultura in ogni sua forma. Le signore dell’arte 2022 sono la senatrice Liliana Segre, l’accademica Ilaria Capua, la giornalista Francesca Mannocchi, la violinista Francesca Dego, la scenografa Francesca Montinaro, la scrittrice Dacia Maraini, la giornalista Laura Delli Colli e l’artista Liliana Moro. Alcune delle premiate hanno riflettuto insieme al pubblico sulla condizione femminile e su come continua ad evolversi: Montinaro ha parlato della scenografia come studio e lavoro nello spazio ricordando che “i mestieri nascono tutti maschili” ma piano piano le donne hanno scardinato questa associazione esclusiva. Forse, ha suggerito, “dare agli uomini del ricamo da bambini” potrebbe aiutare a costruire un mondo diverso. Francesca Mannocchi ha insistito sull’importanza della memoria, spiegando che gli incontri più importanti che ha fatto durante i suoi reportage di guerra sono stati femminili: “Gli uomini combattono la guerra. Le donne la guerra la devono sopportare. E devono nascondere le loro lacrime, la loro sofferenza, perché hanno il compito di proteggere i figli e gli anziani. La parola futuro, incidentalmente maschile, la portano in tasca sempre le donne”. Giunto ormai al quattordicesimo anno il Premio – gestito dalla Galleria Nazionale – rappresenta non solo un riconoscimento per le donne che in prima linea si battono in un mondo ancora troppo maschile, ma anche un incoraggiamento alle giovani generazioni italiane per ridisegnare il proprio ruolo nel mondo in modo diverso, uscendo dagli schemi imposti da una storia che non va negata, ma semplicemente guidata verso nuovi orizzonti.