A Roma torna Errichetta Festival:musica tra Balcani e Medio Oriente

E anche uno sguardo al polifonico corso dal 9 al 12 settembre

SET 8, 2021 -

Musica Roma, 8 set. (askanews) – Dal 9 al 12 settembre, quattro giorni di concerti, seminari e proiezioni con i grandi interpreti delle musiche balcaniche e mediorientali. A Roma torna l’Errichetta. Dalla Grecia alla Siberia, da Cipro alla Corsica, dopo due anni di silenzio Roma riecheggia di nuovo al suono di melodie e parole da mondi lontani e vicini. La X edizione di Errichetta Festival sostenuto da Fondation Meyer pour le developement culturel et artistique, ideato e realizzato da Errichetta Underground in collaborazione con Officina delle Culture, si svolge dal 9 all’11 settembre ai Giardini del Monk e domenica 12 settembre nella chiesa di San Crisogono. Errichetta festival ha creato una vera comunità di giovani appassionati del genere, in dieci edizioni ha presentato musicisti che attraverso la loro vita e la loro pratica musicale incarnano una sapienza centenaria. Una conoscenza da mettere al servizio del pubblico, qualcosa di vivo, molto lontano da un esercizio intellettuale e più vicino a un rito collettivo. Ricreare senza filtri uno spirito, che porti il pubblico a vivere anche solo per una sera quella forza unificante è sempre stato l’intento di Errichetta e quest’anno, dopo lo stop dovuto al Covid, si celebra il decimo anno in un gioioso ritorno all’aperto. Negli anni hanno partecipato alcuni dei rappresentanti più importanti della musica tradizionale dell’area mediterranea e balcanica, del Caucaso, dagli Usa e dalla Nuova Zelanda, creando un ponte tra il pubblico e questo straordinario mondo musicale, divenendo un appuntamento imprescindibile per tutti gli amanti di questo repertorio. Il festival celebra anche quest’anno un incontro con musiche diverse e difficilmente accessibili, accanto ad un altrettanto importante vocazione educativa: portando i grandi maestri di questi stili e strumenti non comuni in Italia, che incontrano il pubblico anche in seminari e workshop. Giovedì 9 settembre Errichetta Festival si inaugura ai Giardini del Monk con il concerto di Duo in Fabula (Ange Sierakowski – Clarinetto; Valentin Malanetski – Pianoforte), duo corso moldavo che renderà omaggio alla musica di Brahms, colonna vertebrale della colonna sonora del film “The Book of Visions”, film diretto dall’errichettiano Carlo S. Hintermann, che vede gli Errichetta Underground come interpreti della colonna sonora, composta da Federico Pascucci e Hanan Townshend. Il film verrà proposto alla presenza del regista. Venerdì 10 settembre il quartetto polifonico Sprengotchki eseguirà canti delle tradizioni polifoniche, dalla Siberia Orientale alla Polonia fino all’Ucraina. La chiarezza delle voci, il delicato lavoro di arrangiamento e l’energia che scaturisce dal palco hanno portato presto Sprengotchki ad esibirsi in numerose rassegne e festival, per la prima volta in Italia proprio in occasione della decima edizione dell’Errichetta Festival. People of the Wind è un trio esplosivo che si ispira alle tradizioni estatiche della Zurna, (strumento a fiato usato nei Balcani come in Estremo Oriente), in particolare ai repertori della Macedonia Greca dove il trio è basato, ma anche alle tradizioni della Turchia orientale, dell’Armenia e dell’Iran. E’ formato da Fausto Sierakowski e James Wylie ai sassofoni e Alexandros Rizopoulos alle percussioni, qui accompagnati da uno dei più interessanti giovani cantanti greci, Yiannis Dionysiou. In chiusura, la Balkan Lab Orchestra, un gruppo di 20 strumentisti romani uniti dalla passione per le musiche balcaniche. Guidato dal sassofonista Federico Pascucci (Kocani Orkestar, Errichetta Underground), da due anni questo ensemble studia meticolosamente le tradizioni fanfaristiche, scrive e arrangia nuovi brani e suona in tutta la penisola. Sabato 11 settembre il d’Esperanto Trio aprirà la serata con il loro interessante lavoro sulla musica tradizionale dell’appennino Emiliano. Paolo Simonazzi, Emanuele Reverberi e Filippo Chieli sono alcuni dei maggiori interpreti e ricercatori della musica tradizionale dell’Emila. In prima all’Errichetta, gli antichi suoni della piva, della cornamusa del centro Italia e della ghironda, accompagnati dal violino e dall’organetto. Seguirà la formazione Archive Valley, trio romano che trae ispirazione dall’ Old-Time, la “musica delle montagne” dell’America rurale. Con banjo, mandolino, contrabbasso, pianoforte e fisarmonica, vecchie melodie verranno scomposte e ricostruite con influenze di jazz e di musica classica, creando sonorità acustiche intense e imprevedibili. In programma anche la Nizo’s Wedding Band con Nizo Alimov Sercuk Alimov e Bergen Alimova “Musica del matrimonio Roma in Macedonia”; i fratelli Alimov, solisti della Kocani Orkestar tornano in grande stile all’Errichetta Festival e portano l’essenza e il suono del più autentico matrimonio zingaro dei Balcani. Sappiamo bene che non esistono nel mondo festeggiamenti più intensamente onorati di quelli degli sposi del vicino Est, dove la musica svolge il ruolo più importante facendo del rituale delle nozze un vero e proprio festival di melodie e danze senza fine. Ed ecco che per la prima volta Roma sarà protagonista e madrina dello sposalizio tzigano di Stip, danzando al suono delle trombe di Sercuk e Nizo Alimov, danzando sui passi e negli sfavillanti costumi alla turca della bellissima Bergen, sposa e ospite d’onore. Ultima band, a chiusura della giornata sarà Errichetta Underground. Il gruppo musicale nato nel 2008 tra le strade di Roma è il cuore pulsante del festival, sprigiona un’energia dirompente, travolge il pubblico e lo porta con sé alla scoperta di mondi lontani. I membri del gruppo ormai vivono sparsi per l’Europa ma la sua casa continua ad essere il Festival, luogo in cui si uniscono per ricreare sempre una performance magica. Domenica 12 settembre alle 20:00, la chiesa di San Crisogono ospiterà due progetti musicali che chiuderanno il festival. Il primo è il duo Harris Lambrakis – Fausto Sierakowski che ne “Il Makam nell’Epiro” presenterà un repertorio, tradizionalmente interpretato al clarinetto, influenzato sia dalle tradizioni greche pentatoniche che dagli antichi modi bizantini. Seguirà “Il canto polifonico tradizionale della Corsica” a cura di Tavagna, uno dei maggiori gruppi di canto polifonico corso. Occasione unica per ascoltare il repertorio sacro e profano della polifonia corsa.