Venezia, alle Giornate degli Autori Fuksas, Gassmann, Lettieri

Presentato il ricco problema della 18esima edizione

LUG 28, 2021 -

Cinema Roma, 28 lug. (askanews) – Da Elisa Fuksas ad Alessandro Gassmann, passando per Michele Placido e Andrea Segre. Ricco il programma della diciottesima edizione delle Giornate degli Autori che si svolgeranno nell’ambito della 78 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dall’1 all’11 settembre. Tra i film della Selezione Ufficiale 2021 ci sono “Madeleine Collins” di Antoine Barraud con Virginie Efira, Jacqueline Bisset, Nadav Lapid; “Senza fine” di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni, Paolo Fresu, Vinicio Capossela, Samuele Bersani; “Lovely boy” di Francesco Lettieri con Andrea Carpenzano, Ludovica Martino; “Three minutes – a lengthening” di Bianca Stigter con Helena Bonham Carter voce narrante; “Il silenzio grande” di Alessandro Gassmann con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Confalone, Antonia Fotaras; “Il palazzo” di Federica Di Giacomo; i corti di “Miu miu women’s tales: shangri-la” di Isabel Sandoval e “I and the stupid boy” di Kaouther Ben Hania. Tra i film delle Notti Veneziane, realizzate in collaborazione con Isola Edipo, “Una relazione” di Stefano Sardo con Guido Caprino, Elena Radonicich, Federica Victoria Caiozzo aka Thony, Libero De Rienzo, Tommaso Ragno; “Isolation” di Michele Placido, Julia von Heinz, Olivier Guerpillon, Jaco van Dormael, Michael Wintebottom con Roberto Bolle, Andrea Bocelli, Rosa von Prunheim; “I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani con Michele Riondino, Paolo Pierobon, Alessandro Haber; “Welcome Venice” di Andrea Segre con Paolo Pierobon, Andrea Pennacchi, Roberto Citran, Ottavia Piccolo. Le Giornate degli Autori compiono 18 anni. “Con l’età adulta arriva una nuova, embrionale consapevolezza. In un anno di trasformazioni e nuove responsabilità, di distacchi e promesse a venire, di affrancamento dai modelli esistenti e ricerca di una voce propria. E’ l’anno dei primi bilanci, delle prime fragili o radicali scelte di campo, dei corpi in mutazione. E’ l’anno in cui ci si domanda quale sia il senso di tutto. Ed è proprio questa domanda che, al termine del processo di selezione, ci è venuta da attribuire, come una chiave di lettura sottotraccia, ai registi dei film scelti” dicono gli organizzatori. “Le autrici e gli autori dei film in concorso ci immergono in storie i cui protagonisti non fanno che chiedersi, piu’ o meno esplicitamente: Chi sono? Mi riconosco in quello che credo di essere? Sono a mio agio con la vita che ho scelto? La questione dell’identità è centrale in tutti i film della selezione. Ciascuno dei dodici autori che hanno firmato i dieci film in concorso (due le co-regie) ci ha teso la mano per accompagnarci in un viaggio alla ricerca di se'”. Il tema della ricerca di un senso, del cinema come memoria privata e collettiva, della relazione tra passato e presente, è alla base dei tre documentari fuori concorso. Bianca Stigter, storica e critica culturale olandese, esamina un brevissimo filmato amatoriale girato nel 1938, unica testimonianza filmata di un villaggio ebreo polacco, sterminato durante la seconda guerra mondiale, con un film sul significato delle immagini, sulla possibilità di ricostruire una storia e un’esistenza scomparsa (Three minutes. A Lenthening, narrato da Helena Bonham Carter e prodotto da Steve McQueen). La regista franco-israeliana Michale Boganim torna a Venezia dieci anni dopo La terre outragé e con un personalissimo road movie che affronta la discriminazione sistematica che subiscono gli ebrei provenienti dai paesi arabi al loro arrivo nella Terra Promessa (Mizrahim, Les oublie´s de la terre promise). Dopo il Premio al Miglior Film di Orizzonti per “Liberami” nel 2016, Federica Di Giacomo con “Il Palazzo” offre un ritratto struggente e intenso di una comunità di amici che, come in una versione documentaria de “Il grande freddo”, si ritrova insieme molti anni dopo per celebrare la vita e la morte prematura dell’amico piu’ emblematico del gruppo. Tra gli Eventi speciali fuori concorso, tre titoli italiani che si confrontano con la musica, il teatro e le altre arti. “Senza fine”, un ritratto, un omaggio ma soprattutto la ricerca, come dice la regista Elisa Fuksas, “della giusta distanza per raccontare Ornella Vanoni, non la vita di Ornella Vanoni ma la rivelazione della sua intimita’ esibita”. “Il silenzio grande” è il terzo film da regista di Alessandro Gassman, tratto dall’omonimo testo teatrale di Maurizio De Giovanni in cui un bravissimo Massimiliano Gallo raggiunge l’amara consapevolezza che vivere non significa essere vivi. E “Lovely Boy”, storia dell’altalena di successi e insuccessi di un trapper romano (interpretato magistralmente da Andrea Carpenzano), “una classica parabola di caduta e rinascita che racconta la fatica che crescere comporta sempre, a qualunque età, e le ferite che ci si porta dentro anche quando si è diventati, faticosamente, adulti”. Diretto da Francesco Lettieri, regista cult della scena musicale indie italiana, è il film di chiusura della selezione ufficiale.