Massimo Popolizio regista e interprete di Un nemico del popolo

L'attualità di Ibsen sui temi del potere, in scena dal 20 marzo

MAR 18, 2019 -

Roma, 18 mar. (askanews) – Dopo l’indimenticabile interpretazione in “Sono tornato” di Luca Miniero nel quale vestiva i panni di Benito Mussolini, Massimo Popolizio torna al teatro nella doppia veste di regista e interprete con “Un nemico del popolo” del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen. L’attore, che qui è il dottor Thomas Stockmann, debutterà mercoledì 20 Marzo al Teatro Argentina di Roma e resterà in scena fino al 28 Aprile. Al suo fianco, anche la straordinaria Maria Paiato nel ruolo del fratello sindaco.

Si tratta di un testo classico, un dramma rovente e stringente sull’attualità che indaga i temi del potere, della corruzione e della responsabilità etica per l’ambiente. Una storia scritta un secolo fa ma che sembra riferita all’oggi. “Le regole della vita di una democrazia con i suoi paradossi mi sembrano di grande interesse per questi tempi – spiega Popolizio – Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come ‘Un nemico del popolo’ di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale”.

Di formazione ronconiana, Massimo Popolizio è uno degli interpreti più stimati e versatili del panorama italiano. Al cinema è stato diretto, tra gli altri, da Daniele Luchetti, Michele Placido, Fiorella Infascelli e Paolo Sorrentino.

Pluripremiato con il prestigioso Premio Ubu come Miglior attore per “Re Lear” di William Shakespeare e “Verso Peer Gynt” (ispirato al Peer Gynt di Henrik Ibsen) e successivamente per “Lehman Trilogy” di Luca Ronconi, con cui ha collaborato per trent’anni, Popolizio ha guadagnato il Premio Ubu per la Migliore regia con “Ragazzi di vita” di Pierpaolo Pasolini. Lo spettacolo, tuttora in scena, ha ottenuto anche il Premio Le Maschere del Teatro Italiano come Miglior spettacolo dell’anno e Miglior regia.