Seconda serata per Sanremo col 47.7% di share, tra Baudo, Vecchioni e Sting

Parte la gara dei Giovani, ospiti Antonacci e Il Volo

FEB 8, 2018 -

Roma, 9 feb. (askanews) – Sono stati 9.687.000, pari al 47.7% di share, i telespettatori che hanno seguito la seconda serata del Festival di Sanremo. Nel 2017 la media era stata di 10 milioni 367 mila spettatori ma con il 46.6% di share, un punto in meno di questa edizione. Il calo di circa 700 mila spettatori è legato probabilmente alla durata superiore, di circa 20 minuti, rispetto alla seconda serata del 2017.

Nel dettaglio la prima parte, in onda dalle 21.24 alle 23.53, è stata seguita da 11.458.000 spettatori (46.6%) e la seconda, in onda dalle 23.57 alle all’1.07 è stata seguita da 5.870.000 spettatori (52.9%).

Bene, dunque, anche la seconda serata.Quella di debutto dei Giovani, dell’omaggio a uno dei padri nobili della manifestazione Pippo Baudo, applaudito e acclamato da tutto il pubblico in piedi dopo la sua lettera dedicata a Sanremo, e dei due ospiti internazionali Sting, alle prese con una canzone in italiano, e Shaggy. Claudio Baglioni si è confermato maestro di cerimonie e pezzo grosso della canzone italiana in particolare con il duetto su “Mille giorni di te e di me” accompagnato da Biagio Antonacci che ha conquistato la standing ovation dell’Ariston.

La serata è partita con la discesa dello scalone di Baglioni e Michelle Hunziker, elegantissima in lungo di Alberta Ferretti color rosso magenta, il cantautore al piano che omaggia “Biancaneve” cantando “Il pozzo dei desideri”. Poi è stata la volta dei primi 4 giovani in gara: Lorenzo Baglioni, Giulia Casieri, Mirkoeilcane e Alice Caioli. La prima classifica della giuria demoscopica resa nota al termine delle esibizioni ha visto trionfare Alice Caioli con “Specchi rotti”, seguita da Baglioni con “Il congiuntivo”, Giulia Casieri con “Come stai” e Mirkoeilcane con “Stiamo tutti bene”, verdetto accolto dai malumori della sala stampa soprattutto per l’ultimo posto.

Pippo Baudo ha declamato da un podio la sua lettera al Festival di Sanremo in cui ha ripercorso i 50 anni dalla sua prima condizione, ricordando che in quell’anno cacciò un mito come Louis Armstrong dal palco del Casinò, dove si svolgeva allora lo show, perché era convinto di fare un concerto e invece era in gara, e nello stesso anno vinsero Sergio Endrigo e Roberto Carlos con “Canzone per te”. Ho ricordato alcuni dei grandi talenti della musica italiana che sono passati per il palco dell’Ariston in tutti questi anni, come Laura Pausini, Giorgia ed Eros Ramazzotti. Ha ricordato anche i comici ospiti all’Ariston come Roberto Benigni, il trio Marchesini-Solenghi-Lopez e Fiorello, e i grandi ospiti internazionali delle edizioni passate da lui condotte come Madonna, Bruce Springsteen, Sharon Stone “che ho anche baciato e con cui ho ballato” e Whitney Houston ancora minorenne che per il successo della sua performance dovette tornare sul palco per il bis. “Io ho fatto il record del 74 percento con sette milioni all’ultima puntata, e ho l’impressione che questo record tu lo batterai” ha detto Baudo rivolto a Baglioni.

Il primo ospite è stato il trio de Il Volo, che prima ha cantato la celebre aria “Nessun dorma”, con grande approvazione del pubblico in sala, e poi ha reso omaggio a Sergio Endrigo e al suo successo “Canzone per te” con Claudio Baglioni, più “La vita è adesso”. Il secondo ospite italiano è stato Biagio Antonacci che con il direttore artistico ha cantato uno dei più grandi successi della sua carriera “Mille giorni di te e di me”, accolta dalla standing ovation del pubblico. Insieme a Franca Leosini, protagonista di una gag con finto giallo relativo a “Questo piccolo grande amore”, intonata dal direttore artistico al piano, accompagnato da tutto il pubblico in coro.

Roberto Vecchioni ha cantato “Samarcanda” e ha raccontato l’episodio della Bibbia da cui nasce il brano, con re Salomone che cerca di proteggere due amici dall’angelo della morte e in realtà li manda proprio all’appuntamento con il destino. Il professore ha detto che la lotta contro la violenza sulle donne, per cui portava il fiore all’occhiello “è una cosa che spetta ai maschi, la battaglia devono farla i maschi”. E poi parlando delle canzoni: “I capolavori sono altro, le canzoni sono fiori non sono querce, che ci scambiamo ogni giorno, hanno il meraviglioso dono del piccolo, del sapere dare consolazione, affetto, amore, passione, desiderio speranza – ha detto citando i successi dei colleghi De Andrè, Dalla e De Gregori – però quando sento ‘Caruso’, ‘La donna cannone’ e Piero che non spara al nemico ma muore tra i papaveri non me ne frega di essere un poeta voglio essere uno scrittore di canzoni”.

Molto applaudito è stato Sting, l’ospite internazionale della serata, che ha intanto “Muoio per te” scritta da Zucchero, in italiano. “Don’t male me wait” è stato invece il duetto con Shaggy, con cui ha collaborato nell’ultimo disco. “Ho sempre amato la musica del Rinascimento, la tradizione dell’opera con Verdi e Rossini, Zucchero e Nek se parola,o della musica moderna, un mito come Luciano Pavarotti” ha detto Sting quando Favino gli ha chiesto cosa gli piacesse della musica italiana.

C’è stato anche spazio per un fuori programma con Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino nelle insolite vesti di ballerini sulle note di “Despacito”. Quest’anno poi è stata annunciata l’assegnazione di un nuovo premio per l’interpretazione migliore dedicato a Sergio Endrigo che sarà assegnato dalla sala stampa del Teatro Ariston e consegnato durante la finale di sabato. L’ultimo ospite della serata è stato il Mago Forest con delle divertenti gag penalizzate dal tardo orario della messa in onda, quasi all’una di notte.

La gara dei cantanti, infine, ha visto esibirsi 10 dei big in gara, con Renzo Rubino sorteggiato al posto di Fabrizio Moro ed Ermal Meta, sospesi dall’organizzazione del Festival dopo il presunto plagio della loro canzone. La classifica svelata a fine esibizioni, questa sera stilata in base ai voti della sala stampa, ha visto: nella prima fascia più votata Diodato con Roy Paci, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico e Ron; nella seconda Le Vibrazioni, Annalisa e i Decibel; nella terza Nina Zilli, Elio e le storie tese, Red Canzian e Renzo Rubino.

Red