Cinema, SalinaDocFest: arte, memoria e sguardo del racconto

Nel fastival ideato da Giovanna Taviani a Salina

GIU 27, 2017 -

Roma, 27 giu. (askanews) – Domani, è ormai in dirittura di arrivo il Concorso Nazionale Dpocumentari SalinaDocFest 2017. In proiezione a Malfa, gli ultimi due film in lizza per il Premio Tasca d’Almerita. I sommersi di Gian Enrico Bianchi è la storia dei fratelli De Luigi, una famiglia di artisti veneziani raccolti attorno a Ludovico, pittore, in occasione di una mostra antologica organizzata per I suoi 80 anni: al centro del racconto, arte, memoria, vecchiaia, educazione allo sguardo. Upwelling. La risalita delle acque profonde di Silvia Jop e Pietro Pasquetti è un’onda che nasce dal fondo del mare, per portare gli abissi in superficie, tra gli abitanti e le mura di Messina: frammenti di una città tante volte ricostruita sulle macerie di un disastro.

Nel pomeriggio, per la sezione “Sguardi di Cinema” sarà proiettato Il Padre d’Italia di Fabio Mollo. Il film sarà preceduto da un incontro con il regista e la protagonista, Isabella Ragonese, moderato dalla giornalista Maria Lombardo. Una storia emblematica, molto legata al tema centrale del festival: Padri e Figli. Verso terre fertili. Dall’incontro in una dark room, parte il viaggio attraverso l’Italia di Paolo (Luca Marinelli) che si è appena lasciato con il compagno di una vita e di Mia, incinta ma “il padre non ha importanza”. La storia di un amore assoluto, puro e universale, e al tempo stesso della difficoltà, e della paura, oggi, di farsi da figli genitori.

In serata, Pippo Delbono riceverà il Premio Ravesi “Dal testo allo schermo”, per il film Vangelo. Il premio è stato deciso dal Comitato d’Onore del Festival – costituito da Romano Luperini, Giorgio e Mario Palumbo, Paolo e Vittorio Taviani, Bruno Torri – che ogni anno lo assegna a un grande autore, capace di rinnovare il linguaggio del cinema, della letteratura e del teatro, in una ibridazione feconda che non dimentica mai di “documentare” la realtà “raccontando una storia”. Consegnerà il premio Giuseppe Siracusano. Modera l’incontro con il pubblico il giornalista Fabio Ferzetti. Fra gli ospiti dell’evento, la cantante Petra Magoni, che è fra i protagonisti del film e nel concerto finale di giovedì 29 si esibirà sul palco di Santa Marina insieme a Maldestro, per un inedito duetto musicale.

Questa la motivazione: “L’originaria e originale attività registica e attoriale nel campo del teatro, caratterizzata dalla coltivata attitudine alla ricerca e alla sperimentazione, dall’apertura al nuovo, dalla varietà delle fonti tematiche e dall’essenzialità della messa in scena hanno fatto meritare a Pippo Delbono tanti riconoscimenti critici e un fama internazionale. Successivamente, la sua esperienza teatrale è servita anche a connotare parte del suo cinema, dove tuttavia subentrano molti altri fattori innovativi conseguenti alle specificità del mezzo impiegato e, ancora una volta, alla marcata identità dei contenuti prescelti e delle soluzioni formali adottate; identità che lascia ora trasparire in maniera più evidente lo stretto rapporto, da lui sempre voluto, tra la propria arte e il proprio vissuto. Grazie anche al sapiente uso delle nuove tecnologie digitali che gli hanno consentito di ottenere il massimo di libertà espressiva con il minore costo economico, quello di Delbono è un cinema pienamente autoriale e, insieme, un compiuto cinema di poesia, proprio nell’accezione pasoliniana. Un cinema dove reciprocamente si alimentano impegno etico-politico e tensione stilistica, responsabilità semantica e spessore culturale. Termini come “carne”, “sangue”, “corpo”, “anima”, spesso ricorrenti nel lavoro esegetico dei suoi critici più attenti (e in qualche caso pure nei titoli di alcune sue opere), funzionano, nel linguaggio cinematografico di Delbono, come altrettanti segni distintivi della ricchezza e complessità del suo fare artistico, nonché della sua feconda disponibilità a una pluralità di interpretazioni. I suoi documentari, con la loro capacità di far presa sul reale, i suoi film narrativi quasi sempre legati, direttamente o indirettamente, all’attualità e, in misura ancor più rilevante, le frequenti contaminazioni tra questi e quelli, tracciano un percorso creativo che comporta, unitamente a una resa estetica assai alta, un grande valore epifanico”.