Mercoledì 15 dicembre 2021 - 15:52
Italia sempre più cashless: nel 2021 transazioni salgono del 70%
E lo scontrino medio diventa più piccolo

In particolare, oltre la metà dei commercianti italiani sottolinea di aver notato nel corso dell’anno un cambio di comportamento da parte dei propri clienti, che nel 53% dei casi sono più propensi a pagare senza contanti.
A dimostrarlo anche i numeri del cashless: secondo SumUp, infatti, il valore del transato medio cashless dei commercianti è cresciuto nell’ultimo anno del 43,6% rispetto al 2020 e, confrontando il 2021 con il 2019, si osserva un aumento del 53,3%.
Il trend viene confermato anche dal numero medio di transazioni per esercente: confrontando il 2021 con il 2020, la crescita è del 69,1%, che sale a 99,3% rispetto al 2019.
I commercianti più cashless – A registrare una crescita cashless più importante nel corso dell’anno, sia per quanto riguarda il transato medio, che per il numero di transazioni, sono stati gli esercenti legati al mondo beauty e barber (+46,4% per transato medio rispetto al 2020; +61,3% per numero di transazioni rispetto al 2020), gli artigiani (+41,9%; 68,8%) e i commercianti del settore Food&Grocery (+16,8%; 36,3%). A questi si affiancano medici, specialisti e operatori sanitari che diventano sempre più digitali con il +61,7% di crescita di fatturato cashless e il +64,7% di numero di transazioni registrate nel 2021 rispetto al 2020.
Le province che amano i pagamenti digitali – A livello geografico, al primo posto tra le province cashless del 2021 spicca Cagliari, che condivide il podio con un’altra sarda, Sassari, e con Napoli.
Analizzando invece la crescita cashless più interessante nel 2021 dal punto di vista del transato medio per commerciante, SumUp premia Cremona (+80%); segue Savona, con un incremento del 65,5%, mentre Milano si posiziona nella top 10 con una crescita del 57%.
Anche dal punto di vista del numero medio di transazioni per esercente, Cremona è al primo posto, con una crescita del 107,4%. La Spezia subito dopo, con una crescita del 95%. Nella top 5 c’è anche il Bologna, con una crescita del 90,9%.
Aumentano i “piccoli pagamenti” – Secondo l’analisi di SumUp, stanno diventando sempre più popolari le transazioni digitali per i piccoli pagamenti. In particolare, le transazioni inferiori a 5 euro hanno registrato una crescita significativa del 67% nel 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli scontrini tra i 6 e i 10 euro sono invece saliti del 22%, mentre al contrario quelli tra i 10 e i 50 euro sono diminuiti del 3%. A livello nazionale, lo scontrino medio si è di fatto assestato sui 43,7 euro, scendendo del 15% rispetto al 2020 quando era di 51,4 euro.
“In questi ultimi due anni sono cambiate le abitudini sia da parte dei commercianti che dei consumatori: da entrambe le parti i pagamenti digitali vengono sempre più apprezzati per motivi legati alla sicurezza e alla comodità. Gli incentivi messi in campo da parte del governo, come il Cashback di Stato nel primo semestre e il nuovo credito d’imposta ora, hanno senz’altro dato una spinta alla digitalizzazione dei pagamenti”, spiega Umberto Zola, Country Growth Lead Italia di SumUp.
“Come SumUp, abbiamo fatto tanto per supportare i commercianti con nuovi strumenti: a dimostrarlo è anche il riscontro da parte degli stessi esercenti, che nel 19% dei casi ammettono di aver digitalizzato la propria attività con POS, Negozio Online, Pagamenti via Link, e nel 25% dei casi sottolineano come i nostri prodotti e servizi li abbiano aiutati durante la pandemia ad attirare nuovi clienti o a mantenere i rapporti con quelli abituali”, continua Zola. “Sicuramente sarà importante il ruolo dei pagamenti digitali in questo periodo di grandi acquisti”. Secondo il sondaggio di SumUp, i commercianti si dicono infatti per la maggior parte ottimisti pensando agli acquisti delle festività: il 43% prevede di raggiungere lo stesso fatturato del pre-Covid e il 17% addirittura maggiore. Guardando al 2022, oltre la metà dei commercianti prevede la crescita della propria attività, mentre un terzo ha espresso preoccupazione per le nuove restrizioni o misure che potranno avere ripercussioni sulle vendite. Ad ogni modo, il 25% sta pianificando di digitalizzare ulteriormente la propria attività.