Istituzioni, professionisti e associazioni uniti per dare voce alla lotta al femminicidio

Con l’osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile

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Roma, 5 nov. – Si prevede una grande partecipazione al Centro Sportivo della Polizia di Stato di Tor di Quinto di Roma, martedi 9 Novembre dalle ore 18.30 per un evento che si aprirà con un convegno per poi concludersi tutti insieme in un torneo di calciotto all’insegna dell’amicizia e dei valori dello sport, con la squadra Femminile della Lazio a partecipare insieme ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, alla nazionale Attori e alla squadra Interforze. Tutti insieme per sottolineare con forza quanto il fenomeno del femminicidio quest’anno stia toccando numeri impressionanti su cui tutti dovrebbero soffermarsi a riflettere. “Cento vittime di omicidio di genere femminile contate dall’inizio anno al 26 ottobre 2021, il giorno in cui si è arrivati a questo tragico numero sono troppe” commenta il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e disagio giovanile Luca Massaccesi “dobbiamo tutti prenderci la responsabilità di un azione.” La prima vittima infatti è stata Laura Perselli, 68 anni uccisa dal figlio insieme al marito Peter Neumair a Bolzano e le sorelle di 3 e 11 anni, Sandani e Sabadi Kiriwellage trovate senza vita nella comunità veronese. Un numero impressionante e la cifra tonda, che è il risultato dell’incrocio tra notizie di cronaca nera e statistiche operative del Viminale, elaborate dalla Direzione nazionale della polizia criminale, è destinato a salire. “Una riflessione importante va fatta” sottolinea il Direttore Generale dell’Osservatorio Roberto Minerdo “ad uccidere 57 delle 100 donne fin qui contate stando alle indagini iniziali, sono stati mariti, fidanzati, conviventi o ex in prevalenza motivati da gelosia, rabbia, incapacità di accettare la separazione o l’abbandono. Va da se che tutti noi siamo chiamati a riflettere, a sottolineare il fenomeno e a dar voce e forza a tutte quelle donne che si trovano ancora oggi in difficoltà.” Secondo l’Onu ricevere uno schiaffo, una spinta o essere minacciata verbalmente, vedersi negato l’accesso alle risorse economiche dal marito o venire controllata costantemente e in modo soffocante dal partner, essere costretta ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà sono solo alcuni esempi di cosa sia la violenza sulle donne, una violazione dei diritti umani tra le più diffuse e persistenti . “È necessario creare maggiore consapevolezza in chi la subisce ma anche in chi la esercita” conclude il V. Presidente dell’Osservatorio Dott. Michele Grillo “per far sì che certe azioni distruttive nei confronti di donne e ragazze non rimangano più sottotraccia e impunite e affinché le stesse donne non vengano poi stigmatizzate per il fatto di aver avuto il coraggio di denunciare”. Questo evento non poteva non ricevere il sostegno di Convy School che ha sviluppato un App per scuole e studenti che ha lo scopo non solo di prevenire e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, ma anche di fornire uno strumento attraverso il quale i giovani si sentano liberi e protetti nel far emergere atteggiamenti vessatori o di bullismo, siano essi subiti o perpetrati. A parere della dott.ssa Giovanna Chiesa, amministratore delegato di Convy, “è necessario ed importante far emergere certi fenomeni e insegnare ai giovani sia la cultura della non violenza, della legalità e del rispetto ma anche aiutarli a comprendere il loro diritto alla denuncia e fornirgli per questo gli strumenti”. È questa unità di valori e di intenti che ha fatto nascere un sodalizio tra l’Osservatorio e Convy.