Intervista con Kateřina Konečná

-

Roma, 13 ott. (askanews) – Buongiorno e benvenuti a una nuova puntata di Askanews EU Verified Series. A febbraio 2021, la Commissione europea ha presentato l’atteso piano europeo contro il cancro, Europe’s Beating Cancer Plan, che si basa su quattro pilastri: prevenzione, diagnosi, trattamento e qualità della vita dei malati di cancro. Il Parlamento europeo ha dato un mandato di un anno al Beca Committee, una commissione speciale dedicata al Piano contro il cancro, per stilare un proprio Rapporto. Askanews ospiterà una serie di interviste per ascoltare direttamente dai membri del Beca Committee quali sono le loro priorità e impegni e come il loro Rapporto si inserirà nell’Agenda europea. Sono Lorenzo Peiroleri, redattore di Askanews, e ho il piacere di intervistare la nostra quarta ospite, Europarlamentare della Repubblica Ceca e coordinatrice del Beca Committee per il gruppo della Sinistra Unitaria europea e Sinistra verde nordica (GUE/GNL), Kateřina Konečná.   D. Cominciamo con una domanda generale sul Rapporto. Quali sono le principali priorità del Suo gruppo politico e quali pensa saranno invece le principali criticità? R. L’obiettivo principale è concentrarsi sulla prevenzione, la diagnosi precoce, sul trattamento e, soprattutto, sul miglioramento della qualità della vita dei pazienti. I pazienti sono al centro del mio lavoro e voglio, come coordinatore, difendere i loro diritti. Lo sforzo di cooperazione è sicuramente un passo avanti per ridurre le disuguaglianze attualmente esistenti fra gli Stati membri dell’Ue. Ma il punto è che il piano per combattere il cancro va oltre e tiene in considerazione anche i fattori socioeconomici che colpiscono i malati di cancro, i bambini e gli adolescenti, la diagnosi precoce, la salute e la sicurezza sul lavoro, il tema dei sopravvissuti al virus HPV. Senza contare le questioni legate al clima e all’ambiente. Insomma c’è di tutto. E questa è una cosa che sta creando un po’ di problemi al mio gruppo e a me: il piano cerca di esaminare tutti gli aspetti che interessano il cancro, cosa che penso non sia realistica. Contiene così tanti elementi diversi che lo definirei inaccettabile. Ambizioso non è sinonimo di successo. I temi affrontati sono così tanti e diversi che, in effetti, sembra un ammasso di proposte che lascia comunque “scoperti” alcuni gruppi di pazienti. Ad esempio, pazienti con malattie rare o malattie della prostata. Questo unito alla volontà di includere la Strategia Farmaceutica e l’impatto del Covid sulla sospensione delle cure per i malati di cancro, ci consegna un Rapporto che ha qualcosa da dire su tutto. E di conseguenza, nulla viene elaborato. Questo è ciò su cui stiamo lavorando ora con lo Shadow Rapporteur del nostro gruppo. Dal mio punto di vista, ad esempio, vorrei vedere una maggiore riduzione del danno nel campo dell’uso di alcol o tabacco. Dobbiamo ammettere che non possiamo limitare a zero il consumo di queste sostanze. Ci sono molte cose di cui discutere negli incontri. Io non sarò presente ma sono una coordinatrice. Vedremo cosa accadrà alla fine, ma ora vediamo molti problemi e dobbiamo trovare soluzioni.   D. Lei ha detto che la Strategia Farmaceutica europea è collegata al Piano contro il cancro. Pensa che possa aiutare a contrastare la disparità di accesso alle cure e garantire a tutti i malati di cancro farmaci a prezzi accessibili? R. Penso che il primo passo sia cambiare la Legge sui Brevetti, perché altrimenti sarà impossibile cambiare molte altre cose. Servono anche più licenze obbligatorie. Sì, penso che la Strategia farmaceutica, se gestita in modo adeguato, potrebbe essere di supporto a tutte le discussioni che stiamo portando avanti nel Parlamento europeo. Perché non si tratta solo della strategia farmaceutica, c’è anche la nuova EMA, il nuovo mandato dell’ECDC, l’assistenza sanitaria transfrontaliera. Insomma abbiamo molti fascicoli sanitari aperti al Parlamento europeo D. Lo stanziamento dei fondi è spesso un elemento determinante. Cosa pensa Lei della suddivisione dei finanziamenti prevista dal Piano? R. Per quanto riguarda i finanziamenti, soprattutto se si prende il programma sanitario dell’UE su cui lavoro, ora abbiamo 10 volte più risorse di quelle dell’ultimo programma sanitario. BECA avrà il 30 per cento di tutti i fondi, ma sarà ancora solo una goccia nel mare. Puoi spendere tutto il denaro che vuoi a livello europeo, ma è necessario che gli Stati membri trovino soldi anche nei propri bilanci. Non ai può far conto solo sui soldi dell’Unione Europea. Capisco che ora abbiamo un Fondo per la ripresa, un programma sanitario e altre iniziative. Ma gli Stati membri devono usare le loro risorse perché senza sarà molto difficile trovare delle buone soluzioni. In particolare penso che dobbiamo trovare molti soldi per la prevenzione perché ritengo, come molti colleghi, che la prevenzione deve essere il primo passo, deve venire prima di tutto.   D. Lei giustamente ha evidenziato che la prevenzione e la riduzione del danno sono fondamentali. Da quando il Piano contro il cancro è stato pubblicato ufficialmente a febbraio, come valuta il lavoro della Commissione sulla politica di riduzione del danno, è soddisfatta o deluso dal modo in cui è stata gestita? R. Se mi sta chiedendo del ruolo della Commissione, devo dire che hanno ignorato la nostra posizione sulla riduzione del danno. Questo è il motivo per cui stiamo preparando, con i miei colleghi, alcuni emendamenti da sottoporre al Parlamento europeo. Spero che ne discuteremo correttamente perché, prima di tutto, dobbiamo capire che si tratta di un problema sociale. Penso che sia incredibile che la Commissione ignori le nostre argomentazione. Ad esempio, se parliamo del fumo, sappiamo che alcune persone non smetteranno mai di fumare. E, ok, possiamo dire che introdurremo divieti e misure fiscali penalizzanti, ma le persone che vogliono fumare lo faranno ugualmente e cercheranno i soldi per farlo. E così creeremmo anche problemi sociali. Quindi questo significa, secondo me, che non possiamo usare solo divieti o misure fiscali, dobbiamo dare ai fumatori qualcosa di meno dannoso. Dobbiamo aprire discussioni su questo e non solo nel Parlamento, ma anche nella Commissione europea. Comunque se me lo chiede, io sono delusa, semplicemente delusa da come la Commissione sta lavorando su questo argomento.   D. Le soluzioni per ridurre il danno di cui parla, ad esempio l’uso di gomme da masticare alla nicotina e lo svapo, sembrano aver avuto successo nell’aiutare le persone a smettere di fumare. Sappiamo che i tassi di fumo tra i paesi dell’UE sono molto diversi, ma in alcuni paesi le autorità sanitarie stanno già raccomandando ai fumatori di passare a questi prodotti alternativi, se non riescono a smettere di fumare da soli. Se questi prodotti fossero incentivati, secondo Lei il numero di fumatori e quindi di pazienti di cancro diminuirebbe in Europa. L’uso di questi prodotti potrebbe essere inserito fra le raccomandazioni del Parlamento europeo? R. Non so ancora quali saranno le raccomandazioni, il dibattito è molto aperto. Adesso stiamo spiegando la nostra posizione, (ma) il dibattito non è facile perché ci sono posizioni molto diverse. Non so davvero cosa sarà incluso a dicembre nel nostro rapporto. Abbiamo già sperimentato diverse soluzioni, ma ciò che in realtà non abbiamo ancora provato sono i prodotti meno dannosi.   D. Abbiamo parlato di prevenzione e cura. Ora vorrei farLe una domanda sull’attuazione del Piano contro il cancro. Tempo fa Lei ha affermato che se gli Stati membri non considerano prioritario il Piano contro il cancro, sarà difficile attuarlo. Quale pensa sia la situazione in questo momento? E guardando alle elezioni di ottobre nella Repubblica Ceca, Lei pensa che il Piano contro il cancro sarà una priorità del nuovo governo? R. Spero che sia una priorità non solo della campagna elettorale, perché ora stiamo discutendo molto su questi argomenti, ma alcuni politici probabilmente non ricorderanno le loro promesse. Ora è uno dei temi principali della campagna elettorale, ma la domanda è cosa succederà dopo le elezioni. Bisogna dire però che nella Repubblica Ceca stiamo avviando un nuovo Programma di prevenzione e un nuovo Programma di screening del cancro, non tanto grazie al lavoro dei politici ma a quello di medici e ospedali. Abbiamo un grande ospedale a nord di Praga che è stato dedicato ai malati di cancro, penso che sia un esempio perfetto di come trovare delle soluzioni. A volte è meglio che i politici trovino i soldi e poi li lascino gestire agli esperti, in questo caso i medici, che sanno cosa farci. Il compito dei politici è trovare i soldi e dare visibilità a questi temi, ma la decisione su come utilizzare le risorse dovrebbe essere lasciata a chi ha le competenze per farlo. Comunque direi che la prevenzione è al centro della campagna elettorale, spero che chi sarà eletto non se lo dimentichi.   D. Un’ultima domanda. Il rapporto BECA deve esaminare il cancro sotto molti punti di vista e trovare un equilibrio fra prevenzione, trattamento e ricerca. L’eurodeputato Trillet-Lenoir ha twittato l’altro giorno che sono stati presentati 1544 emendamenti al Rapporto, che sono tanti. Voi su quali temi pensate come gruppo politico di presentare emendamenti? R. Noi stiamo preparando 30 – 40 emendamenti, in coordinamento con ONG ed esperti. Non sono solo il frutto del mio pensiero, ma il risultato del confronto con esperti, pazienti, con le loro famiglie e così via. Ad esempio, per me è molto, molto importante il diritto all’oblio. E spero che sia una priorità per tutti i partiti politici. Nella Commissione Beca abbiamo fatto tanti dibattiti su questo argomento perché penso sia davvero un’ingiustizia per i pazienti. Il secondo è la riduzione del danno e i casi di cancro “rari” perché, come ho detto all’inizio, ci dimentichiamo dei tumori rari, del cancro pediatrico, della licenza obbligatoria, del diritto all’oblio. Anche la condivisione e la protezione dei dati clinici sono importante, perché a volte è un problema condividere i dati clinici. Ad esempio dalla Repubblica Ceca alcuni dati sono molto difficili da condividere per i medici. Ma d’altra parte, bisogna riconoscere che la protezione dei dati deve essere migliorata così come la trasparenza delle sperimentazioni cliniche. Questo è quello che mi viene in mente. Forse non è tutto, ma sono le questioni principali e (più) importanti per me e il mio team. Grazie per avere condiviso le sue opinioni con noi, è stato molto interessante. Molte grazie ancora a Kateřina Konečná. Grazie anche ai nostri ascoltatori. Ci vediamo alla prossima intervista con un altro membro del Beca Committee. Per aggiornamenti su Europe’s Beating Cancer Plan, visitate la nostra sezione AskaEurope su www.askanews.it